1 Ottobre 2022. È la seconda giornata del Food&Science Festival, promosso da Confagricoltura Mantova, ideato da FRAME – Divagazioni scientifiche e organizzato da Mantova Agricola, e nel pomeriggio si è tenuto l’incontro Agricoltura e Finanza responsabile: un connubio possibile? a cura di Giovani di Confagricoltura ANGA, che ha esplorato l’incontro tra Impresa, Credito e Accademia. Focus del dibattito la necessità sempre crescente delle aziende agricole di investire in tecnologie che, affidandosi ai dati, permettano di prendere delle decisioni in grado di ottimizzare la gestione delle risorse.
Ad aprire i lavori è stato Matteo Lasagna, vicepresidente di Confagricoltura, introducendo il tema del rapporto tra agricoltura e finanza e sottolineando l'importanza sempre maggiore dell'accesso al credito per le imprese condotte dai giovani.
Matteo di Castelnuovo, Program director MASEM – Sustainability and Energy management-SDA Bocconi, il primo a intervenire tramite video, ha spiegato come dopo anni di indifferenza di imprenditori e manager, si assiste oggi a un’attenzione maggiore rispetto a temi come la scarsità della risorse, la sostenibilità, le disuguaglianze, la parità di genere, ormai centrali nella società odierna. Nel mondo dell’economia agricola, tra tutti i temi, la richiesta di trasparenza e tracciabilità nella filiera delle imprese gioca un ruolo fondamentale: numerose sono le spinte che stanno portando verso questa direzione, e non riguardano solo l’esigenza di adeguarsi alla normativa in atto, piuttosto alla maggiore consapevolezza delle imprese stesse. Per questo nascono i criteri e le aziende ESG, Environmental and social governance: dove “Environmental” significa riduzione di emissioni atmosferiche e lotta del cambiamento climatico, “Social” è riferito al rispetto dei diritti umani, “Governance” è qualità degli organi di controllo. Le imprese si trovano ad affrontare, oltre ai rischi economici, anche i rischi ESG, per i quali le aziende sono valutate in base alla capacita di gestire tali rischi e mitigarli.
Francesco Mastandrea, presidente ANGA, pone la questione: come i criteri ESG possono essere applicati in minima e in massima parte nella finanza agricola? Il problema principale degli agricoltori è da sempre il credito, come affrontarlo? E ancora, quali sono ad oggi gli strumenti che una banca può dare alle aziende agricole? Aggiunge che la finanza, attraverso nuovi obblighi normativi, è definibile oggi “straordinaria”, cioè ha dei nuovi compiti: rendere comprensibile che le aziende devono crescere e che hanno gli strumenti per farlo, anche senza aspettare le attuazioni e le tempistiche del settore pubblico. L’intento riformatore è fondamentale, seppur non immediato, e deve fare in modo che l’impresa agricola si doti di nuovi strumenti e nuove politiche.
Emanuele Fontana, responsabile AGRI AGRO Credit Agricole Italia, aggiunge che i principi ESG, se da un lato dimostrano l’impegno generale in una direzione di sostenibilità, dall’altro non escludono che gli argomenti più vicini all’investitore siano proprio i criteri con cui le banche valutano le aziende agricole e tutto il resto dell’economia. Le banche si stanno muovendo verso la definizione di questo standard, ma ancora non lo hanno: vi sono linee guida che hanno bisogno di essere sviluppate. Dal punto di vista dell’agricoltura, come da quello della zootecnia, c’è bisogno di criteri e dati, che possono essere forniti e soddisfatti. La loro valorizzazione deve diventare investimento finanziario, a seconda di criteri che privilegino aspetti che tendano alla salvaguardia dell’ambiente e una tutela complessiva dell’ambito paesaggistico.