Semplificazione e tagli sul costo del lavoro per rilanciare competitività, occupazione e consumi
Il taglio del cuneo fiscale consente di incrementare i salari a parità di costo del lavoro per l’azienda neutralizzando, almeno in parte, gli effetti negativi dell’inflazione e incentivando i consumi. Richiesto fortemente da Confagricoltura, non dovrebbe esaurirsi a fine anno, ma diventare strutturale. Lo ha affermato la Confederazione intervenuta all’audizione della Commissione Sanità e Lavoro del Senato sulla conversione in legge del decreto in materia di lavoro, approvato dal Consiglio dei ministri il 1° maggio scorso.
È indispensabile, a parere dell’Organizzazione degli imprenditori agricoli, oltre a consolidare questa misura, ridurre finalmente la quota dei contributi datoriali del lavoro agricolo, che resta tra i più alti d’Europa, sostenendo lavoratori, consumi e competitività del settore primario.
Efficace, per Confagricoltura, l’aver riproporzionato la sanzione amministrativa all’omesso versamento delle ritenute. Positiva la semplificazione degli obblighi di informazione al lavoratore, che possono essere assolti anche con il rinvio alla contrattazione collettiva applicata in azienda, in linea con quanto richiesto da tempo dalla Confederazione, soprattutto per il lavoro stagionale.
Gli incentivi per l’assunzione a tempo indeterminato dei giovani under 30 cosiddetti neet, pur apprezzati da Confagricoltura, hanno limitata applicabilità al settore agricolo caratterizzato da un’occupazione prevalentemente stagionale. Il settore primario ha urgenza di superare le crescenti difficoltà nel reperimento di manodopera stagionale, semplificando le procedure per l’assunzione dei lavoratori extracomunitari e per le denunce all’INPS in caso di inizio attività.