È Lauro Ballani il nuovo presidente di Confagricoltura Rovigo per il quadriennio 2022 - 2025. L’Assemblea dei delegati dell’Associazione degli agricoltori della provincia di Rovigo, riunita al Censer, lo ha eletto per acclamazione. Sostituisce Stefano Casalini, al vertice dell’associazione da diversi mandati. Già vicepresidente della stessa Organizzazione, Ballani ha una solida esperienza sindacale, è già da anni vicepresidente nella giunta esecutiva di Confagricoltura Rovigo, come nel Consorzio di Bonifica Adige Po. In passato ha ricoperto vari incarichi a livello provinciale nella Federazione impresa familiare di Confagricoltura ed è stato vicepresidente del Consorzio di difesa rodigino. Conduce un’azienda a Polesella, con produzione di seminativi.
Il neopresidente ha sottolineato quanto sia importante il momento che sta vivendo il mondo dell’agricoltura polesana. Diversi comparti sono in difficoltà nella provincia, a partire dalla frutticoltura e, proprio in questi giorni, l’avicoltura è messa a dura prova di fronte all’ondata di aviaria, che da Verona ha colpito diversi allevamenti anche nella limitrofa bassa padovana. Fra pochi anni una nuova riforma della politica agricola comunitaria porterà a una consistente diminuzione dei contributi europei con un incremento degli obblighi ambientali per ogni azienda.
“Stiamo vivendo una fase particolare dell’agricoltura italiana” - ha detto Ballani - “I prezzi sostenuti di vendita dei cereali sono purtroppo accompagnati da allarmanti aumenti dei costi dei mezzi tecnici, dell’energia, dei carburanti, di macchine e attrezzature. Si tratta anche di un momento per certi aspetti molto stimolante – ha evidenziato - viste le importanti risorse messe a disposizione per lo sviluppo delle infrastrutture aziendali dal Piano di Sviluppo rurale e dal PNRR. Alcuni temi rimangono da seguire con attenzione nel prossimo futuro: l’aggregazione delle aziende, lo sviluppo di filiere produttive con trasformazione in loco, il rispetto del territorio con lo sviluppo della bonifica, la riduzione dei costi aziendali e – ha concluso il neopresidente – in agenda ci sono ancora il Parco del Delta del Po e le proposte di estrazione del gas metano in Alto Adriatico”.