
"Abbiamo presentato numeri che attestano come l’attività della nostra organizzazione sia stata importante e in crescita anche quest’anno. E' stato significativo l’impegno sindacale nell’affrontare le principali criticità che interessano il settore agricolo. Ricordo solo alcune delle priorità ancora da fronteggiare urgentemente: l’emergenza legata alla Peste Suina Africana, la gestione del rischio in agricoltura, le procedure di accesso ai bandi del PSR, spesso troppo articolate e inefficaci, l’estensione delle fasce fluviali, la gestione del patrimonio boschivo del nostro territorio, la necessità di più adeguate retribuzioni dei prodotti agricoli e un costo del lavoro meno pesante. Inoltre, altri importanti temi restano sul tavolo, a partire dalle direttive europee per la Qualità dell’Aria e quella Nitrati. Abbiamo approfittato della presenza del neo assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, per ribadire queste priorità e la nostra totale collaborazione per trovare insieme, nel più breve tempo possibile, strade concrete per la soluzione ai numerosi problemi irrisolti”. È il messaggio che Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, ha lasciato all’assemblea annuale di Confagricoltura, davanti a centinaia di associati provenienti da tutta la Granda.
L’Assemblea si è svolta alla presenza del sindaco di Pianfei, Marco Turco, con il contributo video del presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, con l’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, che ha espresso la volontà di mettersi da subito al servizio del settore primario e ribadito, in particolare, la sua totale disponibilità a cercare insieme strategie di contrasto alla Psa, che dal 2022 sta tenendo in apprensione gli allevamenti suinicoli cuneesi e piemontesi.
Ospite di quest’anno è stato il professor Massimo Giordani, innovation manager, presidente dell’AISM – Associazione Italiana Sviluppo Marketing e dell’associazione Narratori del gusto, che ha proposto una riflessione sulle nuove possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale nel settore primario. “Le potenzialità sono enormi – ha dichiarato –, dobbiamo accoglierle con curiosità e interesse, senza farci spaventare dalle tante possibilità applicative e dalle nuove opportunità”. Dopo un primo excursus sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale e i suoi utilizzi nei diversi contesti, il professor Giordani ha presentato le principali applicazioni nel settore agricolo. Diverse note aziende di attrezzature e mezzi agricoli stanno investendo nell’Intelligenza Artificiale proponendo GPS, sensori e analisi dei dati per migliorare le operazioni agricole: ad esempio è possibile irrorare con precisione le piante infestanti, riducendo l’uso di sostanze chimiche e migliorando le condizioni del raccolto, investendo in apprendimento automatico, robotica, telecamere e Gpu (unità di elaborazione grafica) ad altissima velocità. Oppure usare tecnologie idroponiche e sensori IoT (Internet of Things) per ottimizzare la crescita delle piante e l’utilizzo di droni e analisi satellitari per fornire agli agricoltori soluzioni puntuali. E ancora, si è parlato dell’innovativa tecnologia blockchain usata per tracciare l’origine e la qualità dei prodotti agricoli, migliorando la trasparenza nella filiera alimentare.
Le conclusioni sono state affidate al presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che in video collegamento ha detto: “Stiamo vivendo, da un lato, gli effetti dei cambiamenti climatici e, dall’altro, quelli provocati dalle guerre a noi vicine. Le sfide future, connesse all’aumento demografico a livello globale, richiedono di incrementare la produzione agricola, preservando però le risorse naturali e tutelando il reddito degli agricoltori. Sembrano prove impossibili da sostenere ma, come Confagricoltura, siamo da sempre alla ricerca di soluzioni innovative e alternative per accompagnare gli imprenditori agricoli. Abbiamo un modello di PAC ormai superato, che non destina abbastanza risorse agli agricoltori professionali; l’agricoltura di sussistenza non ci deve più appartenere se il “Made in Italy” vuole essere competitivo sui mercati. Ecco perché abbiamo lanciato il nostro progetto Mediterranea, che non vuole porsi in competizione con altri organismi esistenti, ma vuole creare un’alleanza tra agricoltori e industrie alimentari. Nato da un accordo tra Confagricoltura e Unione Italiana Food, lo abbiamo sperimentato sul grano duro e abbiamo già mappato 27 filiere che andremo a rafforzare per dare maggior valore alle produzioni italiane certificate, grazie a contratti di filiera tra agricoltori e aziende di trasformazione. In questo modo vogliamo essere attore di primo piano nello sviluppo agricolo del Paese”.
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