“L’ondata di maltempo che ha colpito la Toscana ha causato danni alle colture di diverse zone della regione, che nel caso della Val di Cornia sono gravissimi, con particolare impatto sull’agricoltura specializzata nelle colture orticole. L’80% delle aree coltivate di questa zona strategica sono state allagate, mettendo a rischio l’intero raccolto e il futuro dei terreni”.
A dirlo è Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana, spiegando le conseguenze delle piogge intense che hanno colpito la Toscana e la Val di Cornia in particolare.
“Si tratta di conseguenze gravi in tutte le aree della Toscana che sono state investite dal maltempo, ma in Val di Cornia si può parlare di impatto devastante: ci troviamo di fronte a migliaia di ettari allagati, con coltivazioni completamente perdute e danni strutturali ai campi che ne renderanno difficile, se non impossibile, il ripristino a breve termine – spiega Neri - . È una situazione drammatica per gli agricoltori della Val di Cornia, che peraltro erano già provati da condizioni climatiche avverse negli ultimi mesi”.
“Siamo in stretto contatto con gli agricoltori locali, che temono anche per l’impollinazione e la biodiversità. Oltre ai raccolti – spiega il presidente di Confagricoltura Toscana – le infrastrutture agricole della Val di Cornia sono state duramente colpite: fossati riempiti, argini danneggiati e strade rurali impraticabili rendono ancora più difficile la gestione dell’emergenza.”
“Come Confagricoltura Toscana – prosegue Neri - abbiamo già avviato le procedure per una prima stima dei danni. Non possiamo ancora quantificare con precisione l’entità dei danni, ma è chiaro che ci troviamo di fronte a perdite enormi. Bene fa il governatore Eugenio Giani a chiedere lo stato di emergenza nazionale per facilitare l’accesso agli aiuti necessari. E’ un’urgenza assoluta”.