In piena emergenza energetica e climatica, a due settimane dal voto parlamentare e in un quadro politico internazionale di profonda crisi, Confagricoltura Sardegna ha organizzato ad Alghero, nelle Tenute Sella&Mosca, un incontro dedicato al futuro del comparto in vista della partenza, il 1° gennaio 2023, della nuova Politica agricola comunitaria 2023-27 e del conseguente PSR (Piano di sviluppo rurale). Un appuntamento dedicato in particolare agli imprenditori, ma anche ai soggetti coinvolti nel settore, che devono essere informati sulle strategie future dell’Unione europea in ambito agricolo. Ai lavori, con oltre 700 persone arrivate da tutta la Sardegna, ha partecipato il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti.
La nuova programmazione UE nasce, dopo anni di tavoli e confronti dove Confagricoltura ha manifestato diverse perplessità sui risultati raggiunti, con alcune criticità dovute alle emergenze maturate negli ultimi mesi: dal post pandemia alla crescita vertiginosa dei prezzi di gas, carburanti, energia e materie prime passando per il contesto internazionale di forte fibrillazione dovuto al conflitto russo-ucraino. Un quadro in cui le priorità rischiano di mutare rapidamente e dove il confronto tra istituzioni regionali, nazionali ed europee con le organizzazioni agricole diventa sempre più necessario per superare le diverse problematiche che rischiano di provocare danni notevoli al comparto agricolo.
Moderato dal direttore di Confagricoltura Sardegna Maurizio Onorato, l'incontro si è aperto con i saluti del presidente regionale di Confagricoltura, Paolo Mele, del padrone di casa Vittorio Moretti, presidente del Gruppo Terra Moretti, del sindaco della città catalana, Mario Conoci, del presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, e dell’assessora regionale dell’Agricoltura e Riforma agro-pastorale, Gabriella Murgia. La sezione tecnica è stata illustrata da Vincenzo Lenucci (direttore Area politiche europee e internazionali di Confagricoltura) e Agostino Curreli (Area di gestione della Regione Sardegna).
“La nuova PAC che entrerà in vigore nel 2023 è stata rivista e questo va in parte incontro alle istanze evidenziate da Confagricoltura, anche se avremmo voluto una PAC diversa, con maggiore attenzione alle imprese agricole che producono per il mercato. – ha sottolineato Giansanti -. Alla luce dei fatti che hanno cambiato il contesto internazionale e degli accadimenti degli ultimi mesi, la riforma rischia tuttavia di essere già vecchia e superata dall’attuale scenario economico. La sicurezza alimentare è una priorità per l’Europa, ma questo tema nell’impostazione della PAC è soltanto una delle tante subordinate. Dovremo pertanto metterci al lavoro velocemente per modificarla – ha proseguito il presidente nazionale di Confagricoltura - e renderla non solo più attuale, ma anche più rispondente alle esigenze delle imprese e ai periodi difficili che ci aspettano”.
Dello stesso avviso anche il presidente regionale Paolo Mele che ha ricordato come sia “urgente definire un modello agroalimentare, insieme a tutta la filiera, e far valere nei tavoli opportuni la posizione sarda, la nostra visione di agricoltura. Nei prossimi mesi - ha sottolineato Mele - il nuovo Parlamento avrà il compito di completare il riconoscimento sostanziale, e non solo formale, del gap dell’Insularità. Alla legge approvata in via definitiva poche settimane fa a Roma si dovranno affiancare le norme attuative e soprattutto una serie di strumenti finanziari congrui affinché la riforma sia pienamente operativa”.
La nuova PAC prevede per l’Italia una riduzione delle risorse di circa il 15%, più vincoli alle imprese e un orientamento degli incentivi verso maggiori impegni e vincoli ambientali e di natura sociale. Una serie di interventi che di fatto rischiano di non facilitare le scelte delle aziende. “Per questo motivo – ha spiegato Vincenzo Lenucci – Confagricoltura ha chiesto di cambiare impostazione alla normativa approvata lo scorso anno favorendo produzione, produttività e competitività delle imprese con misure dirette alla redditività e alla innovazione del settore. Il tutto con l’obiettivo di assicurare cibo sufficiente per tutti i consumatori e a prezzo abbordabile. Questi traguardi dovrebbero ispirare la definizione del Piano Strategico Nazionale che attuerà la PAC in Italia e che dovrebbe prevedere una strategia unica e chiara indirizzata alle imprese professionali e orientate al mercato. In queste settimane – ha proseguito Lenucci – da Bruxelles è arrivato un primo piccolo segnale positivo voluto da Confagricoltura: la deroga di un anno all’obbligo di rotazione annuale e di non coltivazione del 4% dei seminativi. Un primo segnale positivo di semplificazione per una riforma che però va discussa e rivista, alla luce degli eventi che stiamo vivendo in questi mesi”.
Intervento video del presidente Paolo Mele
Intervento video del presidente Massimiliano Giansanti