Rovigo, 24 settembre 2025 – La tempesta che ha colpito ieri sera l’Alto Polesine ha causato danni anche all’agricoltura, soprattutto all’uva a bacca rossa, alla soia e alla frutta ancora da raccogliere. Confagricoltura Rovigo è all’opera per quantificare le perdite, che si vedranno più chiaramente tra qualche giorno.
“I maggiori danni sono riscontrabili a Badia Polesine e Giacciano con Baruchella – riferisce Enrico Davì, segretario di zona negli uffici di Confagricoltura di Lendinara e Badia -, interessate da forti venti con precipitazioni da 100 a 230 millimetri di pioggia. In particolare le frazioni Crocetta e Pissatola hanno subito danneggiamenti a coperture di abitazioni e magazzini, oltre che a pannelli fotovoltaici, a causa di una tromba d’aria. La grandine, pur non presentando chicchi particolarmente grandi, è stata persistente e ha colpito in particolare l’uva rossa rimasta da raccogliere, con un danno pari quasi al 100%. Per i kiwi le perdite dovrebbero essere contenute, grazie al folto cappello formato dall’apparato fogliare, mentre per le mele riguarderanno le piante non coperte dalle reti antigrandine. E fortunatamente molti imprenditori agricoli hanno provveduto alle coperture, alla luce degli eventi estremi degli ultimi anni. Per la soia eravamo alla vigilia della raccolta e temiamo danni ai chicchi. Nei prossimi giorni capiremo più chiaramente qual è l’entità”.
Un finale di stagione che non ci voleva, secondo Lauro Ballani, presidente di Confagricoltura Rovigo: “La stagione è già stata complicata, soprattutto per i seminativi, a causa della produzione dei frumenti inferiore alla media e dei prezzi bassi – sottolinea -. Ora dobbiamo sommare i danni della soia e le difficoltà legate allo stato dei terreni, perché per una settimana non riusciremo a entrare con i mezzi agricoli nei campi, fradici di pioggia. E quindi anche la raccolta parte in salita. Siamo, inoltre, nella fase che precede la semina dei cereali autunno-vernini e anche in questo caso la tempesta influirà negativamente, ritardando le operazioni colturali relative all’aratura e alla preparazione dei terreni. Anche il raccolto della frutta, per quanto riguarda le varietà tardive, è compromesso, così come qualche orticola. L’evento, per fortuna, ha interessato pochi Comuni, ma è stato eccezionale come portata, con una grandine inusuale per questo periodo, non caratterizzato da temperature elevate. Inoltre non eravamo preparati, perché erano previste piogge, ma non di queste proporzioni”.
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