E’ partito dallo stabilimento trapanese SOSALT, nella fascia costiera tra Trapani e Marsala, dove si producono più di 110.000 tonnellate di sale all’anno, il viaggio di Confagricoltura e delle saline marine italiane per la valorizzazione delle stesse.
Lo raccontano ai microfoni del TGR Sicilia il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza e l’AD di SOSALT, Giacomo D’Alì Staiti, presenti alla giornata di visite guidate presso SOSALT, a Isola Longa, emblema della biodiversità nella Riserva dello Stagnone, alla salina Culcasi con il Museo del Sale, e a Ettore e Infersa, che ha ospitato il convegno con enti e istituzioni.
“Il settore del sale marino può esser ricondotto senz’altro all’attività agricola” ha dichiarato Gambuzza. Non è un caso, infatti, che si parli di “coltivazione” del sale, che è profondamente legata peraltro all’andamento stagionale, esattamente come l’agricoltura.
D’Alì Staiti ha altresì sottolineato come il progetto avviato sia fondamentale per far fare rete a tutti i soggetti del comparto e per riconoscere al sale marino una sua identità ben precisa, distinta da quello minerario che comporta tutt’altra attività.