
A proposito dei danni all’agricoltura in Emilia Romagna, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha spiegato ai microfoni di Radio24, intervenendo a Focus Economia, che è ancora impossibile fare delle previsioni e una prima valutazione dei danni, anche perché gran parte delle zone è ancora sommersa e coperta dal fango.
Giansanti ha poi ricordato che perché un frutteto diventi produttivo occorrono cinque anni, per questo i danni rischiano davvero di essere incalcolabili. Altro aspetto da tenere in considerazione è la disponibilità degli imprenditori a voler ripartire, dato che negli ultimi anni in Emilia Romagna la situazione si è complicata sempre di più tra eventi calamitosi, come le gelate e i danni da cimice. Quanto successo in questi giorni rischia di essere il colpo di grazia per un comparto, quello ortofrutticolo, che è fondamentale.
Inoltre in quella regione ci sono anche gli stabilimenti per la prima lavorazione industriale di quasi tutto il settore ortofrutticolo. Rischia di collassare quindi il complesso generale dell’Emilia Romagna.
Giansanti ha ricordato anche come quanto deciso dalla Cabina di Regia nei giorni scorsi sia un primo segnale, ma è da capire come lo Stato interverrà. Davanti a danni incalcolabili, occorrerebbe una serie di interventi sul bilancio dello Stato, fuori dal Patto di stabilità: servono infatti risorse nuove.
Quanto alle polizze assicurative, non riescono a coprire tutti i danni e non tutti gli imprenditori vi avevano fatto ricorso.
Giansanti non ha mancato di sottolineare un altro aspetto importante: fino ad oggi le pianificazioni sono state fatte su base regionale, serve invece un coordinamento a livello nazionale, così come occorre un ripensamento generale sulle politiche infrastrutturali.
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