Il comparto del sale e in particolare di quello del sale marino, i dati e le caratteristiche: di questo ha parlato il componente della Giunta di Confagricoltura, Nicola Gherardi, al programma Casa Italia su Rai 1, sottolineando l’importanza della sinergia tra l'uomo e l'ambiente.
I salicoltori – ha aggiunto Gherardi - sono le persone più vicine alla natura e più sensibili ai cambiamenti climatici, vivendo quotidianamente in contatto con l'ambiente.
Confagricoltura è impegnata nella valorizzazione del comparto del sale marino della salicoltura, attività che per le sue peculiarità e caratteristiche ritiene equiparabile all’attività agricola vera e propria.
Gherardi ha evidenziato come l'Italia produca ogni anno circa 4 milioni di tonnellate di sale e come sia auspicabile che questo dato possa aumentare.
“Le potenzialità per incrementare la produzione ci sono. Il sale marino, ricavato dall'attività dell'uomo, rappresenta a livello nazionale circa il 10% di ciò che viene prodotto", ha affermato. A livello mondiale la produzione è di 263 milioni di tonnellate, mentre in Europa si aggira sui 40 milioni.
Gherardi ha rimarcato anche che l'Italia importa una quantità significativa di sale, principalmente salgemma dalla Germania e, in parte, sale marino dai paesi del Mediterraneo, dove il clima è simile a quello italiano. Per questo è ancora più importante incrementare la produzione nazionale.