Dopo la devastazione epocale che ha provocato vittime, case inagibili ed oltre 10.000 persone evacuate in Emilia Romagna, ora l’alluvione affonda le aziende agricole di quei territori, cuore dell’agroalimentare italiano, in particolare per la produzione di ortaggi, frutta, cereali, uova, polli. Effetto anche della siccità, che ha impermeabilizzato i suoli. “Le conseguenze sull’agricoltura e i danni del maltempo che sta investendo la regione non sono quantificabili finchè le acque non si ritireranno. Sappiamo già, però che, solo nelle zone di Forlì-Cesena si stimano oltre 1 milione e mezzo di euro”. Lo ha detto a Porta a Porta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, spiegando come la maggior parte della frutta estiva in quei luoghi sia andata persa a causa dell’acqua che ha sommerso gli alberi di pesche, albicocche e ciliegie. Ha poi ricordato che proprio lì si trova un polo ortofrutticolo tra i piu’ importanti in Italia, e sono interrotti i collegamenti con la grande distribuzione. Questo comporterà danni enormi a tutto il sistema.
“I nostri allevatori hanno passato le notti con le pale per evitare che gli animali affogassero – ha aggiunto – la situazione è veramente drammatica anche per la zootecnia regionale. Occorre fare una riflessione su come dobbiamo investire al meglio le risorse del PNRR, ad esempio per sistemare gli argini”.
Ieri c’è stato un vertice presso la Protezione Civile convocato dal ministro nello Musumeci: “La decisione di sospendere tutto quel che riguarda le scadenze creditizie, tutti gli oneri tributari e fiscali per le imprese, che dovranno essere decretati nel prossimo consiglio dei Ministri convocato il 23 maggio, pensiamo sia un primo segnale che va nella giusta direzione”, ha sottolineato il presidente di Confagricoltura.
Giansanti poi ha spiegato le enormi difficoltà che dovranno affrontare gli imprenditori agricoli: “Le frane hanno modificato la morfologia delle nostre aziende: laddove hanno portato via i vigneti, occorrerà ricostruirle, e secondo le normative previste dalla legge tutto cio’ che va ripristinato deve finire in discarica. Quindi oltre al danno, la beffa. Servono quindi norme snelle e veloci che possano permettere a tutti gli imprenditori una facile ripartenza. Aspettano dei segnali tangibili - ha concluso -. Auspichiamo che martedì il governo dia seguito ai provvedimenti”.