Una siccità così prolungata e un terreno così arido in questo periodo dell’anno non si erano mai visti. “Le ultime piogge le abbiamo viste a metà agosto” ha detto ai microfoni del Tg1 Nicola Gherardi, componente della giunta nazionale di Confagricoltura. “Il terreno si trova in una condizione inusuale” ha aggiunto Gherardi. Le produzioni sono diminuite, alla siccità si sono aggiunti gli aumenti dei costi del gasolio, dei fertilizzanti e di altre materie prime, per cui gli imprenditori agricoli hanno dovuto rivedere i piani colturali. “Abbiamo dovuto persino tagliare le concimazioni, per i costi eccessivi” ha precisato Gherardi.
“Stiamo vivendo effettivamente la tempesta perfetta” ha proseguito il presidente di Confagricoltura Giansanti in studio a TG1, “Gli agricoltori hanno prodotto meno, con un taglio del 14/15%, con un fatturato inferiore di circa 7 miliardi di euro. Andiamo incontro ad un’annata difficile – ha sottolineato Giansanti. In questo scenario il conflitto russo-ucraino non fa che accelerare la crisi, avendo un impatto devastante sui conti di imprese e famiglie.” Giansanti ha ribadito l’importanza del tema della sicurezza alimentare e dell’indipendenza dalle importazioni. “L’agricoltura italiana – ha dichiarato – va rafforzata secondo un modello che consenta un aumento della produzione”.
Il Presidente Giansanti ha ricordato anche come le politiche europee degli ultimi decenni abbiano chiesto agli agricoltori di produrre di meno e di come ora stiamo scontando queste scelte del passato. “Invece è importante adesso tornare a produrre di più. Noi produciamo il 75% di quello che mangiamo, siamo il primo settore dell’economia del Paese, ma possiamo fare di più, dobbiamo però essere messi nelle condizioni di farlo, con politiche che incentivino la produzione. L’odierna PAC è stata pensata nel 2018, in una realtà completamente diversa, occorre ripensarla secondo un modello che possa dare certezze ai nostri consumatori”.
Un ruolo centrale nell’aumento della produzione può giocarlo l’agricoltura di precisione, come ha ricordato anche Nicola Gherardi.
“Oggi i costi energetici ci mettono fuori dal mercato” ha poi aggiunto Giansanti “Francesi e Tedeschi, spendendo meno per l’energia, sono molto più competitivi di noi sui mercati. Quanto quindi al costo energetico dobbiamo trovare un accordo europeo per una mutualizzazione del costo dell’energia elettrica. Le aziende oggi hanno un costo dell’energia che ha raggiunto quasi il 25% del fatturato. In secondo luogo occorre favorire la ripresa degli investimenti per la produzione di energia. Infine occorre puntare sull’agricoltura di precisione – ha ribadito Giansanti – per produrre di più, efficientando i processi e risparmiando così le risorse.”