Federico Castellucci, presidente della FNP Vino di Confagricoltura, fa il punto sulla Flavescenza dorata ai microfoni del Giornale Radio.
Castellucci spiega come i primi segni di questa fitopatia si siano registrati nel 1973, ma in maniera molto limitata e con focolai circoscritti. Oggi la situazione è sempre più allarmante. Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Toscana sono le regioni più colpite, ma anche fuori dai confini nazionali la malattia è presente in Francia, Svizzera e Croazia.
La Flavescenza dorata, precisa Castellucci, è causata da una sorta di piccola cicala che blocca la circolazione della linfa, provocando così la morte della vite.
Il presidente della FNP Vino sottolinea l’importanza del comparto vitivinicolo, che ha raggiunto nel 2022 gli 8 miliardi di export e che si basa unicamente su materia prima italiana. Fondamentale anche per l’enoturismo e i risvolti in termini di immagine del nostro paese, il settore del vino è quello che crea un’occupazione “democratica”, dando lavoro al suo interno a persone di diverse età, di entrambi i sessi e con diversi livelli di scolarizzazione.
E’ importante quindi tutelare e proteggere tale comparto, intervenendo in maniera mirata per contrastare il problema, sia con un’opera di sensibilizzazione dei viticoltori, perché acquisiscano consapevolezza della situazione, sia utilizzando tutti i mezzi disponibili di contrasto alla malattia, quali fitofarmaci mirati.
Occorrono inoltre sostegni ai viticoltori sia per risarcirli dei danni, sia per sostenerli nel reimpianto (considerato che, una volta estirpato il vigneto, ci vogliono in media 5 anni prima che in quella zona ci possa essere un nuovo vigneto produttivo).
Infine, Castellucci ha rimarcato l’importanza della ricerca scientifica, fondamentale per il contrasto alla fitopatia e l’utilizzo delle TEA, Tecniche di evoluzione assistita, per avere piante più resistenti alle malattie.