«Mi assumo la responsabilità di rappresentare 22 milioni di agricoltori, 60 associazioni e 27 modelli agricoli diversi che devono trovare un fattore comune nella difesa del ruolo dell’agricoltore», così Giansanti, eletto presidente del Copa, di cui era già vicepresidente, come riporta l’intervista di oggi sul Sole 24 ore.
A supportare Giansanti sono state Francia, Germania, Austria, Danimarca, Spagna, Portogallo e Olanda, oltre ad alcuni Paesi dell’Europa dell’Est. Per lui hanno votato anche tutte le associazioni italiane che fanno parte del Copa.
Giansanti parla della necessità, per gli Stati membri, di investire di più sul settore primario. Da Bruxelles servono risorse importanti e una nuova politica agraria che sia più economica e meno ambientale. E su questo fronte il neopresidente Copa si dichiara ottimista, prendendo atto del fatto che oggi a Bruxelles ci sia più disponibilità verso lo stanziamento di fondi adeguati.
Giansanti promette inoltre di far pressing anche per la costruzione di un terzo pilastro della Pac a sostegno degli agricoltori che si vogliono assicurare contro i rischi.
La sua vittoria al Copa, che arriva proprio mentre a Siracusa si tiene il G7 dell’agricoltura, è un tassello importante per il ruolo del nostro Paese sullo scacchiere europeo.
«Mi sento tanto italiano quanto europeo – ha commentato – non dimentico da dove vengo, e per quanto riguarda gli obiettivi da perseguire a Bruxelles, in cima alla mia lista delle priorità ci sono sfide condivise con tutte le altre associazioni agricole nazionali: la riforma della Pac, la reciprocità negli accordi commerciali, il no alla carne sintetica e la difesa del reddito degli agricoltori».