Il ritorno alla terra è un "vorrei ma non posso". Sono tanti i giovani a cui piacerebbe insediarsi in agricoltura, ma in Italia e in Europa cala inesorabilmente il numero di giovani nei campi. Lo spiega a Italia Oggi Giovanni Gioia, presidente di Anga-Confagricoltura, che all'indomani delle elezioni europee ha organizzato a Firenze "Young Farmers Symposium", riunendo circa 150 tra italiani e componenti del Ceja (Consiglio europeo dei Giovani agricoltori) per approfondire uno dei principi fondamentali della politica agricola comune: favorire il ricambio generazionale nel settore.
“Siamo convinti della necessità di dare un futuro sostenibile al nostro settore, che passa inevitabilmente dall'innovazione, anche genetica”, ha riassunto Gioia. Tuttavia, per garantire la sostenibilità e il dinamismo del settore agricolo sono necessari supporto e incentivi. Ma quanto pesa in questo contesto l'innovazione, anche genetica? Secondo Confagricoltura junior “moltissimo”. Non a caso focus dell'evento fiorentino è stato l'impatto positivo delle Tea sull'agricoltura. Gli esperti hanno convenuto che arrivare a questa sperimentazione ha finalmente infranto dei tabù inesistenti, senza dimenticare che l’obiettivo è creare un’agricoltura piu’ produttiva, piu’ competitiva a livello europeo, sostenibile e resiliente, garantendo al contempo benessere e sicurezza alimentare. Soprattutto, come ha affermato nel suo intervento il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, alla luce del complicato scenario attuale, segnato da inflazione, conflitti, accordi commerciali come il Mercosur e cambiamenti climatici con conseguenze difficili da gestire. “Dobbiamo produrre di più e meglio. Le sfide - ha ricordato - sono numerose e richiedono una politica agricola rafforzata. Un'agricoltura forte è fondamentale per tutti. È impensabile passare da incentivi a sussidi”.