Un comparto che coinvolge oltre 10.000 ettari di saline marine, con una produzione annua di circa 1,2 milioni di tonnellate di sale, per un valore di oltre 60 milioni di euro. Queste alcune cifre del settore del sale marino in Italia, riportate oggi dal Sole 24 Ore, a proposito del progetto di valorizzazione della salicoltura portato avanti da Confagricoltura, insieme con le società di gestione delle saline di mare italiane.
L’occasione per parlarne è la prima tappa “trapanese” di un tour che toccherà tutte le saline coinvolte nell’intesa e che è partito con una giornata di visite guidate alle saline Sosalt nella fascia costiera tra Trapani e Marsala, a Isola Longa, emblema della biodiversità nella Riserva dello Stagnone, alla salina Culcasi con il Museo del Sale, e a Ettore e Infersa, che ha ospitato il convegno con enti e istituzioni.
Equiparare la coltivazione del sale marino alle altre attività agricole, come già avvenuto in Francia e come previsto anche dal piano di gestione delle saline di Trapani e Marsala è uno degli obiettivi del progetto.
Come ha ricordato il vicepresidente di Confagricoltura Sandro Gambuzza, la Confederazione detiene la massima rappresentanza nelle attività di coltivazione del suolo e dell’acqua e tra queste non può che accogliere la salicoltura marina. Per questo Confagricoltura ha deciso di essere protagonista di questa iniziativa.