Conferito a Marco Caprai, titolare della cantina Arnaldo Caprai, nonché componente della giunta nazionale di Confagricoltura, il premio “Welcome. Working for refugee integration”, riconosciuto anche dall’UNHCR, l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati, per il suo impegno nel promuoverne l’inclusione.
Il riconoscimento è stato assegnato nel corso della presentazione della guida “100 vini e vignaioli d’Italia” firmata da Luciano Ferraro e James Suckling ed edita dal Corriere della Sera.
Negli anni, l’azienda di Caprai ha puntato molto sull’inclusione, dando lavoro a più di 200 richiedenti asilo politico, favorendo così la loro integrazione nel nostro Paese e nel tessuto sociale di Montefalco, nel perugino. Un’integrazione, quella promossa da Caprai, che si è rivelata vincente: il 60% dei migranti è infatti poi rimasto a lavorare stabilmente presso l’azienda.
La Arnaldo Caprai, una delle realtà più conosciute e apprezzate tra le produttrici del celebre Sagrantino, eccellenza nel Made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo per la sua produzione di qualità che coniuga ricerca, sperimentazione di nuove tecniche enologiche e rispetto della tradizione, è l’unica cantina italiana premiata dalle Nazioni Unite.
L’impegno sul fronte sociale non è una novità recente per questa importante realtà imprenditoriale: già dal 2016 la Arnaldo Caprai ha iniziato un percorso di collaborazione con la Caritas di Foligno e altre associazioni locali impegnate per l’inserimento di immigrati nel mondo del lavoro. Un’attività che ben esprime la visione di sostenibilità sociale della Arnaldo Caprai e che rientra a pieno titolo nel Patto Globale sui Rifugiati dell’UNHCR, che chiama il settore privato a svolgere un ruolo attivo nella gestione della crisi umanitaria dei rifugiati attraverso l’implementazione di strategie di integrazione.