La competitività dell’agricoltura è una partita sempre più globale, lo ribadisce il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, oggi, a due giorni dall’assemblea invernale della Confederazione a Palazzo della Cancelleria, in due interviste rilasciate a Il Sole 24 Ore e ad Avvenire, parlando di come gli scenari internazionali stiano condizionando l’agricoltura italiana ed europea e di quali siano le prospettive.
Giansanti sottolinea come oggi siano i mercati globali a esprimere i prezzi, tendendo peraltro a livellarli verso il basso e come, in caso di dazi di Stati Uniti e Cina, l’Europa resterebbe schiacciata. La competizione è serrata ed è mondiale. Chi dispone della materia prima agricola oggi conta come chi dispone delle fonti di energia.
Altri Paesi hanno messo al centro la spinta produttiva. Se l’UE – allerta Giansanti - non sarà capace di fare lo stesso, a certi prezzi diventerà impossibile per gli agricoltori italiani ed europei rimanere sul mercato.
E’ fondamentale che l’Europa definisca i suoi obiettivi strategici di medio-lungo periodo, evidenzia Giansanti, per avere un’agricoltura forte, sostenibile e autosufficiente.
Servono modelli più flessibili, in grado di adattarsi agli scenari in continua evoluzione e di far fronte alle sfide dei cambiamenti climatici. In questo le nuove tecnologie, l’AI e le TEA possono dare un contributo fondamentale, ha ricordato il presidente di Confagricoltura.
Quanto al Mercosur, Giansanti ribadisce il no di Confagricoltura ad un accordo che, così com’è, comprometterebbe interi comparti dell’agroalimentare italiano, portando peraltro a livelli peggiorativi in termini di sicurezza alimentare.
Servono a livello europeo linee politiche e strategiche, per incrementare la spinta produttiva che deve essere la priorità.