I danni economici derivanti dalla peste suina africana deve sopportarli anche chi in allevamento non ha casi di PSA ma si trova comunque nelle zone di restrizione. Le misure di contenimento e biosicurezza imposte per prevenire la diffusione del virus comportano restrizioni severe sulla movimentazione e commercializzazione dei suini e dei prodotti derivati.
Le telecamere di ‘Mi manda Rai 3’ sono andate in un allevamento nel Piacentino, dove hanno incontrato Giovanna Parmigiani e Stefano Repetti (Confagricoltura): “Qui noi abbiamo 1200 maiali, in questo momento possiamo venderli solo ed esclusivamente a macelli dedicati e questo comporta una perdita economica molto elevata”, ha sottolineato Parmigiani.