
La crescita dei costi delle materie prime, dal mais alla soia, dall’acciaio ai fertilizzanti, è un campanello di allarme perché l'Italia è fortemente dipendente dall’estero. Oggi la situazione è estremamente complessa, e purtroppo destinata a peggiorare in ragione delle tensioni geopolitiche in atto. In Italia si potrebbe diventare più autonomi coltivando di più, rimettendo cioè a regime tutti quei terreni in questo momento a riposo, come ha chiesto Confagricoltura. Preoccupa il nostro Paese anche il blocco dei fertilizzanti, in particolare quelli a base di nitrati provenienti in larga parte dalla Russia.
Ospiti in collegamento: Paolo De Castro, Alberto Frausin (Federdistribuzione), Giordano Emo Capodilista (Confagricoltura)
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