“Non c’è agricoltura se non c’è acqua. O meglio, se non c’è nel modo giusto e nel momento giusto. Siccità al Nord, piogge torrenziali improvvise e gelo al Sud, segno inequivocabile della tropicalizzazione che sta cambiando il volto del nostro Paese, spiegano di fatto la crisi profonda del settore agricolo, chiamato oggi a produrre sempre di più e meglio, preservando le risorse naturali”. Lo ha scritto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti in un suo lungo articolo pubblicato sulla rivista on line Rienergia Staffettaonline.
Giansanti ha sottolineato come la siccità sia ormai un problema strutturale e come l’acqua non solo diminuisca ma in molte aree sia diventata più costosa, anche nelle regioni settentrionali, dove l’emergenza è relativamente recente.
Il presidente di Confagricoltura evidenzia come sia emblematica la situazione del bacino del Po, dove negli ultimi 30 anni le precipitazioni sono diminuite del 45% e in tutte le stagioni, anche in quelle fredde.
Se una tale siccità dovesse perdurare saranno necessarie, dichiara Giansanti, azioni straordinarie condivise in tutta la Penisola, sia nelle scelte colturali che nella pianificazione idraulica, con il coinvolgimento della Cabina di Regia istituita di recente.
“Confagricoltura inoltre ritiene che si debba intervenire sulle cause attraverso una strategia ad ampio raggio, con al centro un adeguato Piano di adattamento ai cambiamenti climatici, basato sulle più aggiornate conoscenze ed esperienze realizzate in Europa, utilizzando soluzioni che favoriscano una corretta ricarica delle falde, processi di autodepurazione”. Fondamentale poi realizzare infrastrutture irrigue adeguate e utilizzare gli invasi per stoccare l’acqua. Gli invasi esistenti riescono a captare solamente l’11% delle acque piovane, tutto il resto si disperde nella rete di distribuzione. Uno spreco che non ci si può più permettere. E l’impegno degli agricoltori nella lotta allo spreco è massimo, basti pensare, come ricorda Giansanti, che il 50% delle aziende agricole ha introdotto da molto tempo l’irrigazione a goccia.
Anche le foreste svolgono un ruolo fondamentale nel contrasto al cambiamento climatico, con la loro capacità di assorbire e trattenere il carbonio, ma l’aumento delle temperature, le precipitazioni assenti o eccessivamente violente, mettono a rischio la loro salute, rendendole vulnerabili.
Confagricoltura, ribadisce il presidente Giansanti, ritiene che le TeA, le tecnologie di evoluzione assistita, siano la più promettente speranza per una produzione agricola sostenibile e che innovazione e tecnologia abbiano un ruolo decisivo per fronteggiare il cambiamento climatico. Per questo l’investimento nella ricerca è fondamentale. Giansanti ricorda inoltre, a proposito delle nuove tecnologie e dell’importanza della ricerca, la collaborazione che Confagricoltura porta avanti da tempo con Israele, paese all’avanguardia sulle tecniche di irrigazione e l’agricoltura innovativa e con il quale lo scambio di conoscenze e best practice è di rilevanza strategica.