L'articolo è disponibile sull'ultimo numero di Mondo Agricolo online
Di Francesco Bellizzi
225 milioni di euro distribuiti lungo il periodo 2023 - 2025. Si tratta della dotazione finanziaria prevista per lo schema di decreto per il Fondo Innovazione approntato dai ministeri dell’Agricoltura, dell’Economia e delle Finanze. Il decreto, contenente i criteri, le modalità di attuazione del fondo, ha ottenuto l’ok della Conferenza Stato - Regioni di fine luglio insieme all’intesa sullo schema di decreto sui “Criteri e modalità di utilizzo del Fondo per le foreste italiane - anno 2023” e all’intesa sui controlli relativi agli interventi di sostegno nell’ambito del Piano strategico nazionale della PAC per alcuni determinati settori.
Il neonato Fondo per innovazione in agricoltura parla alle aziende agricole che vogliono investire o continuare ad investire nella gestione digitale dei processi, delle macchine, nell’utilizzo dei sottoprodotti e nel risparmio delle risorse idriche e di sostanze chimiche (in primis i fertilizzanti). Le attività di istruttoria, concessione, erogazione, monitoraggio e controllo delle domande di finanziamento sono affidate all’Ismea, a cui le imprese interessate dovranno inviare le domande attraverso il portale internet dedicato.
Dei 225 milioni complessivi previsti dal decreto, 75 (10 milioni per il 2023; 30 per il 2024 e altri 35 per il 2025) sono destinati alle imprese che hanno sede nei territori colpiti dalla recente alluvione in Emilia Romagna e nelle Marche. I finanziamenti che potranno essere richiesti non dovranno essere inferiori a 70.000 euro e non superiori ai 500.000. Fa eccezione il settore pesca per il quale il limite minimo è stabilito in 10.000 euro.
I finanziamenti verranno concessi esclusivamente sotto forma di contributi a fondo perduto e diretti, per l’abbattimento del costo delle commissioni sulle garanzie rilasciate a fronte di finanziamenti bancari erogati sulla quota parte dell’investimento non coperta dal contributo a fondo perduto.
Tra gli aventi diritto ci sono anche le Pmi agricole singole o associate, comprese le loro cooperative e associazioni. Per questa categoria i contributi a fondo perduto prevedono percentuali diverse in base alle categorie di riferimento. Per i giovani agricoltori, il contributo concedibile potrà coprire dal 65 all’80% dell’investimento complessivo; per le imprese della pesca potrà raggiungere, invece, il 50% dei costi ammissibili.
Il rinnovo dei sostegni economici all’innovazione è un provvedimento che il settore primario aspettava da tempo. Secondo i dati dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia, l’anno dell’exploit per gli investimenti in Agricoltura 4.0 è stato il 2021, che ha segnato una crescita del 31% superando la soglia dei 2 miliardi. Il 65% degli investimenti si concentra nell’aggiornamento e acquisto di sistemi di monitoraggio integrati a macchinari e mezzi. Crescono del 15% gli investimenti in sistemi per il controllo automatizzato delle coltivazioni e delle infrastrutture produttive. Il trend, a livello mondiale, è in costante crescita, con un +10% nel 2022 e con la previsione, entro il 2027, di un volume di affari pari a 30 miliardi.