
L'articolo è disponibile sull'ultimo numero di Mondo Agricolo online
di Palma Esposito (produzioni Vino e Olio - Confagricoltura)
La vendemmia 2023 è stata irrimediabilmente condizionata dalla presenza diffusa e imponente della peronospora, che ha causato danni gravissimi agli impianti vitati di molte regioni del Centro-Sud
La peronospora è una delle fitopatie fungine più aggressive per la vite la cui diffusione è stata favorita quest’anno dalle piogge intense e prolungate dei mesi di maggio e giugno. Le difficoltà dei viticoltori ad effettuare i dovuti trattamenti a causa delle precipitazioni insistenti hanno ampliato il fenomeno. In molti casi i viticoltori sono stati impossibilitati ad accedere nei vigneti allagati per eseguire i trattamenti antiperonosporici; in altri casi i trattamenti, pur se effettuati, sono stati insufficienti ad arginare la malattia fungina.
Ad oggi, con un crescendo esponenziale, la diffusione della fitopatia è divenuta emergenziale ed ha compromesso definitivamente la consistenza dei grappoli colpiti. Criticità maggiori sono presenti, come accennato, nelle regioni meridionali e in Sicilia. In queste regioni si rileva la presenza della malattia a macchia di leopardo, con una incidenza del 20% delle superfici, ma con picchi anche del 70-80%. Nelle regioni del Nord Italia è stato possibile tenere sotto controllo l’attecchimento della malattia, tranne che in Liguria dove il danno è di entità minore ma comunque preoccupante. Le previsioni vendemmiali hanno dato contezza del fenomeno. Alla peronospora è attribuibile in via prioritaria il calo produttivo registrato quest’anno, calo che ricordiamo è di circa 6 milioni di ettolitri in meno rispetto allo scorso anno.
Confagricoltura ha segnalato le gravi conseguenze economiche sulle aziende vitivinicole dovute, oltre alla marcata riduzione dei volumi di produzione delle uve, anche al consistente aumento dei costi per la lotta fitosanitaria legato al rialzo del prezzo dei carburanti, della manodopera e dei fitofarmaci stessi.
Per segnalare le difficoltà e l’urgenza della situazione del settore è stata richiesta nei mesi scorsi l’attivazione di un tavolo tecnico per proporre delle azioni di ristoro, sia in ambito nazionale che comunitario. L’istanza principale della Confederazione prevedeva uno specifico intervento legislativo con dotazioni finanziarie dedicate e l’inclusione di una specifica deroga alle disposizioni attuali del Fondo di Solidarietà normato dal D.lgs. 102/2004 per includere i danni da peronospora oggi esclusi. Una prima importante risposta alle istanze confederali è arrivata dal Decreto-legge 10 agosto 2023 n. 104 pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 agosto scorso che prevede delle misure specifiche per il settore vitivinicolo.
È stato infatti stabilito che le imprese agricole danneggiate da attacchi di peronospora alle produzioni viticole e che non beneficiano di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici, possano accedere agli interventi previsti per favorire la ripresa dell’attività economica e produttiva nel Fondo di Solidarietà nazionale normato dal D.Lgs n.102 del 2004.
I vantaggi di accedere al Fondo di Solidarietà sono molteplici: nel caso di danni alle produzioni, il Fondo prevede interventi compensativi finalizzati alla ripresa economica che possono comprendere contributi in conto capitale fino all’80% del danno, prestiti agevolati, proroghe delle operazioni di credito agrario e agevolazioni previdenziali. La procedura prevede, un intervento regionale di declaratoria con l’individuazione delle zone interessate e la possibilità, entro un termine previsto a livello regionale, di presentare le domande sulla base delle quali le regioni individueranno le provvidenze da concedere e la richiesta di spesa. Il ministero dell’Agricoltura poi, sulla base dei fabbisogni presentati, disporrà il riparto dei fondi.
Ad oggi la Confederazione sta lavorando sia in fase di conversione del decreto-legge n.104/2023, sia sulla futura legge di Bilancio, ad un incremento della dotazione finanziaria del Fondo di Solidarietà nazionale, che nel disegno di legge è previsto di solo 1 milione di euro. La richiesta forte dell’Organizzazione in questa fase è di prevedere una dotazione specifica per il settore vitivinicolo certamente superiore a quella anticipata, che sia adeguata e maggiormente corrispondente alle richieste di indennizzo che saranno presentate dalle imprese agricole colpite dalla peronospora.
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