Sviluppare prodotti sostenibili per contenere la crescente minaccia di nuovi focolai di Xylella fastidiosa, il batterio che minaccia la sopravvivenza delle colture di olivo, non solo in Italia e Spagna, ma in tutti Paesi del bacino mediterraneo. E’ quanto si propone il progetto internazionale "Biovexo” (Biocontrol of Xylella and its vector in olive trees for integrated pest management), avviato a maggio 2020 grazie ad un finanziamento di 6,6 milioni di euro da parte dell’Unione europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020.
L’attività di ricerca si focalizzerà sulla validazione e sperimentazione di una serie di sostanze naturali ed antagonisti microbici a basso impatto ambientale nei confronti del batterio Xylella fastidiosa e del suo insetto vettore, Philaenus spumarius. Proseguirà fino al 30 aprile 2025), con l’attività di ricerca che ne misurerà l’efficacia sia in applicazioni preventive che curative. I prodotti saranno testati su scala più ampia in Puglia, dove la Xylella ha già causato un calo del 65-80% della produzione olivicola, e a Minorca, in Spagna.
L’iniziativa è coordinata dall'Istituto Austriaco di Tecnologia (Ait), con sede a Vienna, che fa parte di un consorzio di 11 partner tra cui due italiani, come l'Istituto per la protezione sostenibile delle piante (Ipsp) del Cnr, e il Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia” (Italia). Al progetto partecipano anche diverse università e aziende di altri Paesi, come Rtds Group (Austria), l’Università di Siviglia (Spagna) , l’Università di Anversa (Belgio), Globachem Nv (Belgio), Domca Sa (Spagna), Acies Bio Biotehnološke Raziskave a Razvoj Doo (Slovenia), Aimerit Sl (Spagna) e l’Asociación Agraria De Jóvenes Agricultores (Spagna).
Stéphane Compant, ricercatore dell'Istituto Austriaco di Tecnologia ell’AIT e coordinatore scientifico di "Biovexo" ha spiegato come il progetto parta da ricerche già avviate che hanno dato risultati promettenti nel controllo delle infezioni da Xylella. E’ prevista la validazione preliminare in campo su piccola scala di formulazioni sviluppate ad hoc di sei diversi prodotti in grado di controllare la Xylella fastidiosa. Le molecole più efficaci saranno poi selezionate per un progetto pilota su larga scala e una valutazione in condizioni di normale gestione agricola in Puglia (Italia) e a Maiorca (Spagna), le due regioni maggiormente colpite dall’epidemia di Xylella in Europa.
Alla fine dello studio i due bioprodotti più promettenti, saranno ulteriormente sviluppati e valutati in termni di test di tossicità e sostenibilità, per arrivare poi al lancio sul mercato. Inoltre, i prodotti saranno valutati in relazione al loro potenziale economico, alla loro conformità normativa e idoneità per la produzione su scala industriale. (F.B.)