Promuovere e mettere a rete esperienze e modelli in grado di supportare lo sviluppo di sistemi alimentari biologici diversificati, con l'obiettivo di sostenere questo tipo di produzioni in condizioni di resilienza. È l’obiettivo del progetto di ricerca All-organic, finanziato dalla UE e coordinato dal CREA con la partecipazione di tutti gli attori del sistema alimentare, dal campo alla tavola.
Sette gli istituti di ricerca di 5 nazioni (Asociația Română pentru Agricultură Durabilă in Romania, École Nationale Supérieure Agronomique in Algeria, National Institute of Agronomic Research of Algeria in Algeria, Estonian University of Life Sciences in Estonia, Fondazione Italiana per la ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica in Italia e Institute of Soil Science and Plant Cultivation in Polonia) che hanno fatto squadra per sviluppare sistemi di coltivazione biologica diversificati, co-progettati, adattati localmente, assieme a una strategia efficace per migliorare la biodiversità, per ridurre l'impatto di parassiti e malattie e per utilizzare in modo efficiente le risorse e i sottoprodotti agricoli, riducendo gli sprechi.
Il progetto di ricerca, che terminerà nel 2024, fa affidamento su una rete di Laboratori viventi di agroecologia (Alls, l’acronimo inglese di Agroecology living labs), come ha spiegato Stefano Canali del Crea e coordinatore di All-organic, per avviare iniziative di riprogettazione del sistema colturale in biologico mediante approcci transdisciplinari e multiattoriali.
In Italia, il Living lab agroecologico è attivo in Basilicata e aggrega aziende biologiche di produzione e della trasformazione con la facilitazione di ricercatori Crea e di Firab (Fondazione italiana per la ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica). (F.B.)