Il prezzo indicizzato del latte per il prossimo trimestre viene rivisto al rialzo, poi a giugno ci potrebbe essere una nuova modifica. Si parte da aprile 2022 con i 43,2 centesimi al litro, esclusiva iva e qualità, che diventano 47,1 per poi salire a 47,6 centesimi in maggio e a 48 a giugno. È il risultato dell’accordo stipulato nei giorni scorsi con Italatte, società del Gruppo Lactalis (proprietaria in Italia dei marchi Galbani, Invernizzi, Cademartori e Parmalat), il più grande acquirente del latte italiano (con oltre il 10% della materia prima nazionale).
“Un’intesa che viene incontro alle necessità degli allevatori – sottolinea Riccardo Crotti, presidente di Confagricoltura Lombardia – consentendo un aumento del 10% circa sul prezzo del latte calcolato in base al sistema di indicizzazione stabilito dall’accordo di inizio anno”.
In base al paniere di prodotti che indicano il trend di mercato, nel sistema di indicizzazione concordato tra gli allevatori conferenti e Italatte, si tratta di un passo avanti. A fare ad apripista, nei giorni precedenti, era stato il pagamento 48 centesimi al litro di latte riconosciuto da Granlatte, la cooperativa di raccolta del Gruppo Granarolo. “Ci si attendeva, forse, di arrivare a un prezzo più alto – aggiunge Crotti –, ma si tratta di un progresso che consente alle aziende agricole di recuperare in parte gli incrementi dei costi di produzione”.
Le parti hanno convenuto di incontrarsi nuovamente entro metà di giugno per un aggiornamento sulle condizioni del mercato ed una eventuale revisione del prezzo. “È comunque impossibile fare previsioni, in questo momento, in considerazione dell’incertezza del mercato a causa del conflitto ucraino-russo”. (F.B.)