Sviluppare un sensore fotonico innovativo, ossia un sensore che rileva e misura l’intensità della luce, per monitorare la qualità e la sicurezza di alimenti ottenuti da catene produttive a filiera corta e da metodologie agroalimentari sostenibili come latte, miele e birra artigianale. E’ l’obiettivo di h-Alo (Photonic system for adaptable multiple-analyte monitoring of food-quality), un progetto di ricerca coordinato da Stefano Toffanin, ricercatore senior del Cnr-Ismn (Istituto per lo Studio dei materiali nanostrutturati del Consiglio nazionale delle ricerche) di cui è partner Confagricoltura, assieme a The Circle Società semplice Agricola tecnologica,Warrant Hub Spa, Plasmore Srl, Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, Stiching Wageningen Research, Innosieve Diagnostic, Rise Research of Sweden, Fraunhofer Gesellschaft Zur Foerderung Derangewadten Forschung e Bulls.com.
Il progetto, che sarà realizzato nell’ambito del programma europeo Horizono con un contributo di 4milioni di euro, si propone di mettere a punto strumenti di monitoraggio e diagnostici a basso costo, adattabili alle specifiche necessità degli operatori lungo la catena di produzione e distribuzione del prodotto, impiegando un sensore fotonico innovativo.
La presenza di contaminanti microbiologici e chimici nei prodotti alimentari, dovuta all’esposizione ambientale, o a metodi di produzione agricola e di processo delle materie prime, incide negativamente sulla loro qualità e pone seri rischi per la salute dei consumatori, senza contare lo spreco di cibo e l’ingente perdita economica.
Il sensore h-Alo permetterà di effettuare un monitoraggio precoce di molteplici contaminanti in diversi punti di controllo delle catene di produzione e distribuzione di vari prodotti alimentari.
Il prototipo del biosensore sarà validato in laboratorio effettuando un accurato confronto con le performance dei metodi di riferimento commercialmente disponibili. Inoltre, l’utilizzo del sensore verrà testato in campo su catene agro-alimentari di particolare rilevanza e a filiera corta come il latte crudo, la birra artigianale e il miele biologico.
Il progetto prevede l’impiego di protocolli di preparazione dei campioni da analizzare facili, veloci e adattabili a diverse tipologie di alimenti. I dati raccolti in cloud verranno gestiti mediante smart-phone per garantire un monitoraggio capillare e anonimo distribuito lungo tutta la catena di valore dell’alimento.
Il progetto h-Alo è l'ideale estensione del progetto Moloko, che ha sviluppato un sensore portatile capace di identificare con velocità antibiotici, tossine e proteine presenti nel latte direttamente nelle stalle e nei siti di lavorazione e pastorizzato per garantire sicurezza e qualità fino alla tavola. (F.B.)