
(L’articolo è presente sul numero di Mondo Agricolo di giugno, disponibile qui)
L’azienda della famiglia Valenza esiste da 300 anni e fa del benessere animale e del riciclo delle materie prime le basi della propria attività. Cesare: “Anche in questo periodo difficile, continuiamo a investire”
Affondare le proprie radici nel passato, vivere un presente fatto di equilibrio e stabilità, ma senza rinunciare ad uno sguardo proteso ad un futuro fatto di investimenti nel nome della sostenibilità. In queste poche righe si può racchiudere la mission dell’azienda agricola Sacca Valenza, nelle campagne di Pegognaga (provincia di Mantova, Lombardia), sui suoi quasi 150 ettari di terra alleva circa 600 capi (250 in lattazione) per la produzione di latte per il Parmigiano Reggiano. Alla guida di questa meravigliosa macchina ci sono i fratelli Nicola e Cesare Valenza, ai quali da poco si è aggiunta anche la figlia di Nicola, Letizia (in foto nella stalla di famiglia), oltre ad alcuni dipendenti.
La famiglia Valenza è presente in queste terre da almeno trecento anni (gli inizi dell’attività risalgono al 1729), e porta avanti con fierezza il proprio lavoro, nel nome dell’equilibrio. “Siamo sempre stati attenti a non fare il passo più lungo della gamba – spiega Cesare – e difatti, oggi siamo tra le poche aziende in perfetto equilibrio tra numero di capi ed estensione dei terreni, per lo spandimento liquami. Siamo soddisfatti, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e, anche se questa condizione di stabilità a volte può sembrare un freno per il futuro, siamo certi che non mancheranno altri investimenti”.
Di investimenti, l’azienda ne ha fatti tanti negli ultimi quattro-cinque anni, a partire dalle tettoie della nuova stalla e dall’impianto di ventilazione. Con i bandi Psr sono stati realizzati nuovi fabbricati aziendali, nuovi fienili ed è partito anche un progetto sulla minima lavorazione. Una voce fondamentale è anche quella relativa alla genetica. “Tutto iniziò quando nostro padre – commenta Nicola – portò a casa dieci vitelle d’importazione dal cremonese. Da lì nacque il ceppo del nostro allevamento, e da lì abbiamo sempre lavorato per crescere animali forti, robusti e produttivi”.
L’impresa può contare su un allevamento autonomo quasi al 100%. “Sia per i foraggi che per il mais siamo quasi del tutto autosufficienti – commenta Cesare –. Questo aspetto, oltre che rappresentare un notevole risparmio economico, consente di avere anche una importante gratificazione personale”. Sacca Valenza, inoltre, aderisce dal 2016 alle misure agroambientali del Psr di Regione Lombardia, dedicate alla sostenibilità ambientale delle foraggere.
Una componente alla quale i fratelli Valenza non rinuncerebbero mai è quella relativa al benessere animale. Un buon aiuto arriva anche dall’essiccatoio artificiale presente in azienda, che consente di disporre di una razione sempre omogenea. “Gli ambienti in cui vive il bestiame – spiegano i due fratelli –, le condizioni e gli alimenti che ingeriscono, sono controllati scrupolosamente e nulla viene lasciato al caso. Abbiamo sempre dato una grandissima importanza ai fieni, che sono il piatto forte per le nostre bovine. Un foraggio di qualità, disponibile soprattutto nell’arco dell’intero anno, in maniera costante, ci permette di lavorare con una certa tranquillità, certi di avere un prodotto di enorme qualità”.
L’OMBRELLO DEL PARMIGIANO REGGIANO CONTRO L’INFLAZIONE
L’attuale momento di crisi, con le materie prime volate alle stelle, viene assorbito in maniera migliore dal mondo che ruota intorno al Parmigiano Reggiano. L’azienda agricola Sacca Valenza ne è una testimonianza. Il latte prodotto (circa 36 litri al giorno per ognuno dei 600 capi in stalla) viene conferito alla latteria Gonfo, distante pochi chilometri dalla stalla, per la produzione del formaggio Dop della famiglia dei Grana. “S’intenda – precisano Nicola e Cesare Valenza –, anche noi viviamo l’aumento dei costi e i rincari che stanno colpendo tutti i settori, ma grazie al valore che il nostro prodotto ha raggiunto nel tempo, possiamo gestirlo meglio, continuando a fare investimenti. È in momenti come questo che capisci come si sia seminato bene in passato, e i bilanci aziendali non possono che ringraziare”.
Con un prezzo del latte alla stalla quasi doppio rispetto alle attuali quotazioni, è evidente come le stalle del Consorzio Parmigiano Reggiano possano ammortizzare meglio le eventuali batoste di mercato. Il Consorzio stesso ha stabilito che la produzione 2021 sarà quella a cui fare riferimento anche per le annate 2022, 2023 e 2024, con un premio per chi rispetterà tale parametro.
Nicola Artoni
Le più lette
Vedi tutte






