L’investimento è importante, 130 milioni di euro da spendere in due anni per avviare processi produttivi a impatto zero, carbon neutral, in agricoltura. A questo obiettivo guarda il piano di rigenerazione agricola e di riforestazione del Distretto agroalimentare jonico salentino che scommette sulla sostenibilità dal punto di vista economico, sociale e ambientale aprendo alla diversificazione, soprattutto nei terreni coltivati a uliveto e distrutti dalla Xylella.
Il progetto, che coinvolgerà 200 aziende agricole accompagnandole in questa transizione ecologica, è stato presentato dal Distretto per le province di Taranto, Lecce e Brindisi.
Entrando nel dettaglio, in provincia di Taranto, come è già stato fatto per la provincia di Lecce (e successivamente per quella di Brindisi), partirà un'attività di censimento e identificazione di aree marginali abbandonate o semi abbandonate che saranno interessate da interventi di forestazione, individuando le specie più idonee nell'ottica della produttività.
Il Dajs si avvarrà delle sinergia di sei enti di ricerca: I’Università del Salento, l’Istituto Agronomico Mediterraneo, Il Centro estro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici, il Centro nazionale ricerche (Ipsp — CNR), l'Università degli Studi di Bari e il Politecnico di Bari.