EDITORIALE MONDO AGRICOLO 1-2 (GENNAIO/FEBBRAIO 2021)
L’Italia soffre di una malattia profonda che l’ha fatta costantemente arretrare in termini relativi rispetto a tutti gli altri Paesi industrializzati e che l’ha portata, complice il Covid, a tornare a fine 2020 ai livelli di PIL del 1993. Affrontare e superare questa condizione è un percorso necessario, che richiede costanza e dedizione.
Oggi ci sono alcune condizioni favorevoli. La prima è rappresentata dall’arrivo dei vaccini, che ci permetteranno finalmente di uscire dal tunnel del contagio e della malattia e di riprendere a vivere con quella quotidianità di cui ci siamo dimenticati. La seconda è l’avvio di un nuovo governo guidato da una personalità di grandi capacità e autorevolezza, come Mario Draghi, supportato da un’ampia maggioranza parlamentare, in grado di garantire una nuova stabilità. La terza è rappresentata dalle risorse del Recovery Plan, che ci consentiranno, se saremo capaci di utilizzarle, di cominciare la lunga marcia per rilanciare il Paese, tenendo ben presenti tre priorità: investire nella sua intelligenza (educazione, ricerca, formazione); avere fiducia nelle sue persone (favorire l’iniziativa individuale, liberare le potenzialità delle imprese); semplificare e rafforzare la pubblica amministrazione (costruire uno Stato che aiuti l’economia e amministri con equità e rapidità la giustizia).
Abbiamo perso mesi preziosi in cui questi temi avrebbero potuti essere approfonditi, ma c’è ancora tempo perché questo nuovo governo tracci la strada per far ripartire il Paese e la imbocchi con decisione. Questo implica che si apra una nuova stagione di dialogo costruttivo, di uno sforzo congiunto dell’intera classe dirigente del Paese, come ha chiesto con fiducia il Presidente del Consiglio, subito dopo aver ricevuto l’incarico dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Ma implica anche la necessità di un nuovo atteggiamento di tutti i cittadini, di speranza e di fiducia. Dopo mesi di buio, di paura e di depressione deve tornare l’ottimismo e con esso il coraggio e la responsabilità. Per cominciare a riprogettare il futuro del nostro Paese.
Massimiliano Giansanti