Mondo Agricolo n.12 – dicembre 2021
L’EDITORIALE DEL PRESIDENTE
L’Italia sta vivendo un momento straordinario per capacità di reazione dopo la pandemia, con una crescita del Pil che alla fine dell’anno dovrebbe superare il 6%, andando oltre le più ottimistiche previsioni, il rialzo del rating da parte dell’agenzia Fitch dopo vent’anni e la rivista britannica Economist che ci incorona “Paese dell’anno 2021”. Grazie alle imprese italiane la ripartenza è avvenuta nei migliori dei modi ed è concreta. E quelle stesse imprese non stanno perdendo l’ottimismo e continuano a credere fermamente nel futuro. L’indice Pmi manifatturiero dell’Italia ha toccato a novembre un massimo storico. Nel terzo trimestre del 2021 il livello del valore aggiunto dell’industria manifatturiera italiana è già risultato del 3,2% superiore a quello del quarto trimestre 2019, prima della pandemia, mentre gli altri maggiori Paesi dell’Eurozona non sono riusciti a fare altrettanto. Lo stesso è accaduto per la produttività e l’export. Solo per l’agroalimentare, nel 2021, sulla base dei preconsuntivi, è emerso che si è raggiunto il risultato storico dei 50 miliardi di esportazioni. Gran parte di questo cambiamento strutturale è dovuto alle misure Industria/Impresa 4.0, che hanno favorito un radicale rinnovamento dei macchinari, delle tecnologie e dei processi produttivi delle nostre imprese, con un boom degli investimenti. L’obiettivo del 2022 sarà quello di consolidare tale incremento e di lasciarsi definitivamente alle spalle la prolungata stagnazione durata dieci anni. I prossimi mesi saranno decisivi per l’attuazione del Pnrr. Per l’agroalimentare, in particolare, il Piano ha quattro valenze strategiche: il rafforzamento delle filiere (nell’ottica dell’integrazione tra le sue varie componenti e per migliorare la presenza dell’agroalimentare sui mercati internazionali), lo sviluppo delle agroenergie, la digitalizzazione e l’intervento sulle infrastrutture, che sono importanti per la competitività del sistema produttivo. Se i cospicui investimenti pianificati saranno realizzati con efficienza e rispetto dei cronoprogrammi, l’Italia avrà la possibilità di diventare tutta intera una economia 4.0, riducendo i suoi più acuti divari cronici. Il nostro tessuto produttivo sta mostrando dinamismo e resilienza, dopo la fase di acuta difficoltà causata dalla pandemia, durante la quale, con sacrificio e determinazione, le imprese hanno fornito un contributo vitale alla tenuta sociale e al benessere collettivo. Ora è il momento dell’impegno, per non vanificare gli sforzi fin qui compiuti, e della fiducia, elemento fondamentale, insieme a riforme e investimenti, per assicurare le basi di una crescita duratura. Raccogliamo, dunque, con convinzione l’esortazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha chiamato l’intera comunità a una straordinaria prova di responsabilità e iniziativa; invitando le istituzioni, le forze economiche e sociali e le rappresentanze di categoria a partecipare attivamente allo sviluppo della vita economica del Paese in questa stagione decisiva.
Massimiliano Giansanti