La bistecca Wagyu più buona del mondo viene dalla Cascina Cigolina, l’azienda di Castelnuovo Bocca d’Adda, condotta dai fratelli Alessandro e Vittorio Gaboardi e associata a Confagricoltura Milano Lodi Monza Brianza, che ha conquistato il podio di categoria nella prestigiosa competizione internazionale “World Steak Challenge”. La costata e il controfiletto Wagyu sono stati premiati lunedì 14 novembre, a Londra, dalla giuria di esperti della manifestazione organizzata da William Reed Business Media (WRBM9) nella quale si sfidano produttori di carne di tutto il mondo. Non solo il sapore, ma anche l’aroma, la tenerezza, la consistenza del grasso sono i criteri di giudizio che hanno decretato la vittoria della carne dei fratelli Gaboardi, entrati in gara tramite il distributore MFC carni.
«Siamo orgogliosi di questo traguardo che conferma il valore dei nostri sforzi e investimenti per ottenere un prodotto all’altezza dei tagli inglesi, australiani e giapponesi», spiegano Vittorio e Alessandro, eredi di una storia familiare di imprenditoria agricola iniziata nel 1929. Se fino a pochi anni fa l’interesse dei due fratelli per la vita in campagna sembrava essersi affievolito (Vittorio faceva l’autore televisivo e Alessandro studiava Economia all’Università), la curiosità di tentare un approccio più moderno, sostenibile, incentrato sul benessere animale e sulla filosofia del mangiar bene e in modo salutare li ha riportati in azienda, con due progetti all’avanguardia. Il primo incentrato sulla produzione di latte e formaggi a marchio “La Cigolina” (grana padano, provoloni dolci, piccanti e affumicati) adatti anche agli intolleranti, perché contenenti la proteina Beta-Caseina A2A2, molto più digeribile rispetto alla diffusa variante A1.
Una qualità ottenuta grazie a un lungo processo di selezione genetica della mandria di frisone dell’azienda che oggi conta 200 capi. L’allevamento di bovini di razza giapponese Wagyu è stato la seconda grande intuizione dei fratelli Gaboardi. La carne di questi animali è conosciuta e apprezzata ovunque perché estremamente tenera e ricca di grassi polinsaturi, che non causano l’aumento dei livelli di colesterolo. Gli imprenditori hanno importato i primi embrioni dall’estero, e oggi sono arrivati a 200 capi allevati in stalla. Gli adulti possono pesare fino a 1200 chili. La stazza imponente, unita alle cure speciali che questi esemplari, particolarmente delicati, richiedono (alimentazione, condizioni sanitarie e riproduzione sono affidati all’Herd Navigator DeLaval, un sistema altamente tecnologico di monitoraggio) e al processo elaborato di macellazione della carne, rendono i costi di gestione elevati, sebbene il prezzo finale dei tagli risulti molto più accessibile degli equivalenti nipponici.
La vendita, oltre a distributori e ristoranti di livello, avviene anche al dettaglio, online e nello spaccio aziendale di recente apertura. «In Italia siamo una delle sole tre realtà che allevano Wagyu, insieme a un un’azienda trentina e a una veneta - concludono -. Scalare la vetta della classifica mondiale da pionieri di questa tipologia produzione, è un riconoscimento che dà ancora più soddisfazione».