Il 2021 è stato proclamato l'Anno internazionale della frutta e della verdura alla 74a sessione dell'Assemblea generale della FAO (Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura) nel corso di un evento internazionale lanciato dal suo direttore generale, QU Dongyu, a Roma nel dicembre scorso, in collaborazione con altre Organizzazioni. Riflettori puntati, quindi, su un ambizioso progetto di sensibilizzazione che in un documento mette in evidenza il ruolo svolto da frutta e verdura per la nutrizione umana, la sicurezza alimentare e la salute e lancia un appello: rendere la produzione alimentare ancora più sana e sostenibile attraverso l'innovazione e la tecnologia riducendo le perdite e gli spreco di cibo.
Un accenno anche alla pandemia da Covid-19 come nuova sfida a trovare nuovi modi per migliorare la nutrizione e le opportunità di mercato: "Nell'attuale crisi sanitaria che stiamo affrontando in tutto il mondo, è particolarmente appropriato – ha detto QU Dongyu - promuovere diete sane per rafforzare il nostro sistema immunitario". Frutta e verdura sono buone fonti di fibre alimentari, vitamine e minerali e composti fitochimici a cui si attribuiscono effetti salutari.
La Fao e l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano il consumo di almeno 400 grammi di frutta e verdura su base giornaliera per aiutare a prevenire malattie croniche, come cancro, diabete, malattie cardiache e obesità, nonché per contrastare le carenze di micronutrienti. Fino al 50% di frutta e verdura prodotte nei Paesi in via di sviluppo va perso nella catena di approvvigionamento, ossia tra il momento della raccolta e il consumo.
L’innovazione digitale consente di tracciare e rintracciare i prodotti freschi, dalla produzione al consumo. Ciò a sua volta permette di ampliare le opportunità commerciali, ridurre le perdite e gli sprechi e rendere più trasparente la catena di valore. Rispetto ad altre colture, la coltivazione di frutta e verdura di elevata qualità può essere redditizia nel caso di piccoli appezzamenti di terra che richiedono un consumo ridotto di acqua e nutrienti.
La pandemia da Covid-19 ha dimostrato l’importanza di creare catene di valore brevi e inclusive, anche con riferimento alla produzione ortofrutticola, per garantire opportunità di mercato migliori per le aziende agricole a conduzione familiare e per le zone periurbane. L'Anno internazionale della frutta e della verdura rappresenta un’opportunità unica per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. Tra questi, condividere le migliori pratiche per una promozione del consumo e della produzione sostenibile di frutta e verdura, migliorare la sostenibilità di stoccaggio, trasporto, commercio, lavorazione, trasformazione, vendita al dettaglio, riduzione degli sprechi. Fondamentale anche l’integrazione dei piccoli agricoltori, compresi gli agricoltori familiari, nelle catene di produzione locale, regionale e globale.