Mondo Agricolo n. 3/2020 - marzo 2020
Venerdì 21 febbraio venne annunciata la presenza dei focolai di contagio del COVID-19 in Italia; nel giro di un così breve arco di tempo sono state sconvolte le nostre vite e le nostre aziende.
Confagricoltura ha subito avviato un Osservatorio, in collaborazione con tutte le sedi territoriali, e monitora costantemente la situazione, in filo diretto con prefetture, amministrazioni locali e sanitarie, pubblica sicurezza, per superare, o quanto meno alleggerire, i tanti problemi sopraggiunti per restrizioni, difficoltà, danni diretti ed indiretti ricadenti sull’attività aziendale. C’è anche un confronto continuo con il governo ed il ministro Bellanova per la messa in campo repentina di strumenti fiscali e finanziari tesi a ridurre, per quanto possibile, l’impatto dell’emergenza anche sul sistema agricolo e poi per la tutela del made in Italy sotto attacco all’estero. Assistiamo a situazioni assurde con vini, alimenti e piante bloccati alle frontiere perché si vuole indebolire e denigrare un sistema-Paese vocato all’esportazione, con prodotti di alta qualità e salubrità amati e copiati in tutto il mondo. Abbiamo proposto pure, in questo momento drammatico, di eliminare subito tutti i dazi aggiuntivi introdotti negli scambi commerciali internazionali; sarebbe un modo immediato e diretto per sostenere il commercio e l’attività economica in uno scenario che è diventato particolarmente difficile su scala mondiale.
Lo slogan-invito, simbolo di questi giorni convulsi è “#iorestoincasa”. Messaggio giusto e da sottoscrivere per arginare il contagio, ma è bene che si sappia che le attività agricole non possono e non vogliono rallentare o fermarsi. Tutti noi agricoltori abbiamo la responsabilità di lavorare per le nostre aziende, ma anche e soprattutto per il Paese. Produrre e fornire con regolarità quei prodotti freschi e materie primeindispensabili per la distribuzione e l’industria alimentare. Dobbiamo e vogliamo tranquillizzare i consumatori preoccupati ed in fila davanti ai punti vendita. Per questo come Confagricoltura abbiamo lanciato un nuovo hashtag: “#lagricolturanonsiferma”.
Massimiliano Giansanti