Stabile il raccolto italiano di mele nella stagione 2020-2021. Nel nostro Paese la produzione dovrebbe arrivare a 2.079.972 tonnellate in linea con quella dello scorso anno, ma inferiore alla media dei 5 anni precedenti (escludendo il consuntivo del 2017) di circa l’8%.
La produzione biologica in Italia segna un record, con circa 178mila tonnellate, pari all’8,5% del totale, portandola ad essere il primo produttore di mele biologiche in Europa. Sono i dati diffusi da Assomela e resi noti durante la conferenza Prognosfruit del 6 agosto scorso (che si è svolta in forma virtuale) che come ogni anno fa il punto sulle previsioni di produzione delle mele in Europa nella campagna 2020-2021.
In Europa le stime di produzione per la nuova campagna prevedono un raccolto di 10 milioni e 711mila tonnellate, in leggero decremento (-1%) rispetto allo scorso anno, ma inferiore del 10% rispetto alla media dei tre anni precedenti (con esclusione del 2017 condizionato da estese gelate in tutta Europa).
Entrando nel dettaglio dell’Italia si stima un andamento produttivo diversificato, in calo del 7% nell’Alto Adige, in recupero del 5% rispetto alla scorsa stagione nel Trentino, che rimane al di sotto della media degli ultimi anni. Continua la crescita produttiva in Piemonte, ormai seconda regione italiana dopo il Trentino Alto Adige, con impianti giovani entrati in produzione e con progetti importanti in tema di rinnovo varietale.
Recupera leggermente anche la produzione in Veneto, dove per il fresco è in aumento rispetto a quella dell’anno passato; ma crescono i volumi anche in Friuli Venezia Giulia e Lombardia. Scende invece di quasi l’8% il raccolto in Emilia Romagna a causa delle gelate primaverili.
L’Italia continua intanto nel processo di diversificazione varietale. Si riduce ancora, considerata anche una fioritura scarsa praticamente in tutte le aree produttive, la Golden Delicious per la quale ci si attende un raccolto inferiore del 17% rispetto alla scorsa stagione e sotto la media degli ultimi 5 anni (escluso 2017) di più del 20%. Cresce ancora del 10% rispetto allo scorso anno e raggiunge un nuovo record produttivo la Gala, che sfiora le 390mila tonnellate.
Sale del 6% la produzione della Red Delicious, che rimane però al di sotto del proprio potenziale produttivo e si alza del 20%, ma rimane nella media, la produzione di Granny Smith. Si riassesta su valori nella media la Renetta. La Fuji cala del 2% rispetto allo scorso anno e si ferma su valori di gran lunga inferiori alla media degli ultimi anni.
Superano ormai le 100mila tonnellate le cosiddette nuove varietà, che includono in modo particolare le varietà Club, a dimostrazione del fermento in ambito di innovazione varietale che ha visto il mondo melicolo italiano importante protagonista negli ultimi anni.
Visto il clima favorevole in primavera ed estate, la raccolta è iniziata con un anticipo di circa una settimana nelle zone di pianura con le varietà più precoci. Al momento i calibri sono in alcuni casi superiori alla norma, soprattutto per alcune varietà, complice anche il minor numero di frutti per albero a causa di una fioritura non eccezionale. Dal punto di vista fitosanitario, la cimice asiatica sembra essere al momento meno aggressiva dello scorso anno. Le gelate primaverili hanno colpito in modo particolare le aree di pianura, insieme alla grandine, caduta più o meno in tutte le zone produttive, provocando qualche danno qualitativo che al momento è difficile da stimare. Ad oggi si può prevedere una quantità di mele destinate al mercato fresco in leggera ripresa rispetto allo scorso anno, ma certamente inferiore alla media. (F.B.)