Annata negativa per la produzione di pesche e nettarine. L’Italia dovrebbe perdere il 28% dei volumi dello scorso anno, fermandosi poco al di sotto delle 820 mila tonnellate. Il calo delle percoche raggiunge il 44% sul 2019. Colpita dalle gelate, in particolare nel Nord-Italia, la flessione produttiva delle drupacce è legata anche alla riduzione delle superfici dedicate (-5%). Sono le stime presentate dal Cso Italy di Ferrara, in occasione di Europêch 2020, la conferenza stampa online organizzata lo scorso 22 maggio da Arefhl, l’Assemblea delle Regioni Europee dell’Ortofrutta, che ha diffuso le previsioni di produzione sulle drupacee in Europa.
Come ha riferito Elisa Macchi, direttore di Cso Italy, nel nostro Paese ai problemi strutturali che si trascinano da anni, quest’anno si sono aggiunte le difficoltà di gestione del lavoro legate all’emergenza sanitaria e quelle dovute alle gelate fuori stagione.
Anche a livello europeo la produzione è prevista in forte discesa: l’offerta di pesche e nettarine nel 2020 è stimata al di sotto di 3,2 milioni di tonnellate, in calo del 17% rispetto al 2019. Tutti i Paesi produttori evidenziano volumi inferiori rispetto all’anno scorso e alla media del periodo 2014-2018 (-7%), a causa delle temperature miti registrate durante l’inverno appena trascorso, che hanno di fatto compromesso l'omogeneità del carico dei frutti sulle piante.
A limitare ulteriormente le produzioni hanno concorso le gelate di fine di marzo-inizio di aprile, soprattutto nel Nord Italia, ma anche in Aragona, Catalogna, Valle del Rodano e Macedonia. Se si escludono le percoche, il calo risulta ancora più evidente a livello europeo. Si prevedono infatti volumi di poco al di sopra di 2,4 milioni di tonnellate, ovvero il 19% in meno rispetto allo scorso anno e alla media 2014-2018.
In Spagna Paese leader nella produzione di drupacee, a causa di gelate e piogge, i volumi attesi sono di poco superiori a 1 milione 100 mila tonnellate per quanto riguarda il prodotto fresco (pesche e nettarine), in contrazione del 14% sul 2019. Per le pesche piatte si prevedono 282 mila tonnellate, con un calo del 13%. Per le percoche i volumi saranno in linea con lo scorso anno.