Cordiale e costruttivo l’incontro che si è tenuto a Palermo tra l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, e una delegazione della Confagricoltura siciliana. A fare gli onori di casa per l’Organizzazione agricola è stato il presidente regionale, Rosario Marchese Ragona, che nel suo intervento introduttivo ha rimarcato come gli imprenditori siciliani guardino da sempre, con estremo interesse, ai progressi tecnologici messi a punto in Israele, un Paese dal territorio, per molti versi, uguale a quello siciliano. Analogie che sono state riprese e sottolineate dall’ambasciatore Eydar:
“Israele è molto simile alla Sicilia per caratteristiche pedoclimatiche, grandezza e numero di abitanti. E sono certo che le sinergie possono essere tante. Il nostro Paese - ha sottolineato - ogni anno spende il 5,5% del Prodotto Interno Lordo in ricerca e sviluppo, e una parte considerevole di questo investimento è destinato all’agricoltura. Sono certo che le nostre innovazioni ed esperienze di management possano essere utili agli imprenditori siciliani”.
Hanno poi particolarmente colpito l’immaginazione dei presenti i dati forniti sulle start up, quasi settemila, e alcuni esempi di brevetti già operativi, come sensori per scoprire l’esigenza idrica direttamente dalle radici delle piante, forme di riscaldamento mirate in sostituzione degli impianti classici per le colture protette ad alta dispersione, e tutta una serie di microchip per la gestione a distanza degli allevamenti.
“Sarà ora possibile - ha continuato l’ambasciatore - stringere quei rapporti di collaborazione che a causa della pandemia sono stati interrotti attraverso l’organizzazione di visite ed incontri mirati”.
“A metà maggio - ha concluso Eydar - si terrà a Napoli una importante conferenza sull’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare con i ministeri degli Affari esteri e dell'Agricoltura, e il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, cui parteciperanno numerose imprese israeliane e italiane”.
A testimoniare l’importanza del rapporto di collaborazione tra Confagricoltura e Stato di Israele, la presenza dei due vice presidenti nazionali di Confagricoltura, il padovano Giordano Emo Capodilista, con delega all’internazionalizzazione, e il ragusano Alessandro Gambuzza. Entrambi, da angolature diverse, hanno sottolineato l’importanza di questa collaborazione che, coniugandosi con i principi della transizione verde, può favorire una maggiore produzione con un minore impatto ambientale. Il modello israeliano resta inoltre un valido e concreto esempio da seguire nel contrasto alla desertificazione, fenomeno che desta crescente preoccupazione in numerose aree d’Italia.
Una possibilità in più per favorire gli scambi di conoscenza ed acquisizione di tecnologia tra imprenditoria siciliana ed israeliana verrà data, come ha anticipato l’ambasciatore Eydar, con l’attivazione di voli diretti a partire dal prossimo mese di maggio.