Dal 3 luglio è entrata in vigore la direttiva comunitaria che bandisce prodotti in plastica usa e getta con l’obiettivo di virare verso un’economia circolare. Piatti, posate, bicchieri e anche contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso monouso sonovietati . Una rivoluzione per il packaging alimentare che dovrà trovare alternative come stoviglie e contenitori realizzati in bambù, foglie di palma, canna da zucchero o fibre di grano.
Il divieto è previsto infatti dalla Direttiva Ue 904 del 2019 sulla riduzione dell’impatto di alcuni prodotti in plastica sull’ambiente, anche chiamata direttiva Sup (Single-use-plastic), che riguarda l’utilizzo dei prodotti di plastica monouso. Il 31 maggio scorso la Commissione europea ha pubblicato una serie di linee guida per l’interpretazione e l’attuazione della Direttiva. Viene specificato come il divieto sia esteso agli oggetti monouso in materiali poliaccoppiati (plastica + carta) e alle bioplastiche. Materiali impiegati in piatti e bicchieri in cartoncino rivestito, nonché in numerosi imballaggi di alimenti liquidi (latte, succhi di frutta e vini in brik) e solidi (es. prodotti da forno, alimenti freschi e surgelati).
La stessa normativa comunitaria stabilisce anche che entro il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica debba essere composto da materiali riciclati, quota che dovrà salire al 30% entro il 2030.
L’Italia ha recepito la direttiva con la legge di delegazione europea 2019-2020 in vigore dall’8 maggio scorso, ma al momento ha previsto una deroga a favore delle della bioplastiche, quando “non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con alimenti elencati nella parte B dell’allegato”.
Gli unici materiali ammessi dalla direttiva Sup a sostituire la plastica negli oggetti monouso – come ribadito dalla Commissione europea nelle apposite linee guida, sono i polimeri naturali non modificati, come la cellulosa e la lignina e l’amido di mais, ottenuto mediante macinazione a umido.
Sempre in tema di imballaggi di plastica il Dl Sostegni bis aveva invece posticipato al 1 gennaio 2022 l'introduzione della plastic tax, una tassa aggiuntiva da pagare suoi prodotti fabbricati con plastica, ossia 0,45 centesimi per ogni kg di plastica, con l’esclusione di quella prodotta da materiali riciclati, cioè completamente riciclabile. (F.B.)