Finalmente siamo arrivati al grande giorno. La cerimonia finale delle celebrazioni per i cento anni della nostra Organizzazione. Cento anni da quel lontano 1920 in cui nasceva Confagricoltura. Un evento di dimensioni ridotte, per le restrizioni imposte dalla pandemia, ma solenne, alla presenza delle massime autorità dello Stato, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, a cui non hanno potuto partecipare tutti gli imprenditori che avrei voluto avere a Roma, ai quali dedico questo ampio reportage di Mondo Agricolo.
Il 2020 doveva essere l’anno dedicato a questa ricorrenza, con un fitto programma di iniziative diffuse su tutto il territorio nazionale. Siamo riusciti a farne solo una, quella di apertura, “Identità e Futuro”, a fine gennaio, a Villa Blanc. Poi è successo qualcosa che nessuno poteva immaginare. Un virus venuto da lontano ha sconvolto la vita di milioni persone in tutto il mondo e l’Italia è stata tra i Paesi più colpiti, per prima in Europa. L’emergenza sanitaria, le vittime, il lockdown, lo stop a tutte le attività produttive: l’anno del nostro compleanno ha coinciso con uno dei momenti più difficili della storia, dal dopoguerra. Eppure siamo arrivati sino a qui. E questo forse dà ancora più valore a questa ricorrenza. Perché noi agricoltori durante la pandemia abbiamo svolto un ruolo determinante; e tutti ce lo hanno riconosciuto.
Abbiamo continuato a lavorare, non senza paura per le nostre famiglie e per i nostri collaboratori; abbiamo garantito cibo e dunque sicurezza sociale, oltre che alimentare. Di questo impegno oggi noi imprenditori di Confagricoltura siamo orgogliosi e questo rafforza il nostro senso di appartenenza alla nostra Oganizzazione e al nostro Paese. Ma non solo. Questo ci dà la forza di guardare al futuro con fiducia, di continuare la nostra storia. Perché dopo cento anni tutti si sono accorti del ruolo centrale del nostro settore, dell’importanza per un Paese dell’autosufficienza alimentare, della necessità di investire in agricoltura. E investire oggi non può che significare intraprendere senza esitazione la strada dell’innovazione, tecnologica e digitale, e della ricerca. Il grande successo del Food & Science Festival di Mantova dimostra che l’innovazione è già tra noi, che c’è voglia di conoscenza, e che la sfida della competitività dell’Agrifood made in Italy può essere vinta, con l’impegno di tutta la filiera e con il sostegno delle Istituzioni.
Anche per questo abbiamo voluto lanciare la seconda edizione del Premio nazionale per l’innovazione in agricoltura, l’iniziativa avviata lo scorso anno dalla nostra Organizzazione per valorizzare le più importanti soluzioni tecnologiche, di processo e di prodotto, ed organizzative, intraprese dai nostri agricoltori per migliorare la competitività e la sostenibilità aziendale. Un premio che, quest’anno, a causa delle difficoltà legate alla pandemia, avrà un significato ancora più importante, a testimonianza dell’impegno e del coraggio dei nostri imprenditori.
Massimiliano Giansanti