
Un robot autonomo da utilizzare per il monitoraggio costante del vigneto, in grado di misurarne i parametri chiave, come l’approvvigionamento idrico durante lo sviluppo e il momento di maturazione dell'uva per la sua raccolta nel momento più favorevole. E’ l’obiettivo di VineScout, il progetto finanziato dalla UE nell’ambito del programma Horizon 2020 portato avanti da un Consorzio di ricerca europeo che vede come capofila l’Università Politecnica di Valencia, in Spagna.
Il robot, come spiega Francisco Rovira, direttore dell’Agricultural Robotics Laboratory dell'Università di Valencia, dovrebbe fornire al viticoltore e all'enologo informazioni complete e affidabili durante i cicli di crescita e di maturazione della vite, su base regolare e in tempo reale per ottimizzare la gestione dei vigneti e quindi anche la qualità del vino. Oltre all’università di Valencia partecipano al progetto, giunto al terzo anno di attività, il gruppo spagnolo di ricerca Televitis dell'Università di La Rioja, la società francese Wall-Ye Sarl, l’inglese Sundance Multiprocessor Technology Ltd e la portoghese Symington Family Estates.
Il consorzio di ricerca europeo ha presentato, dopo quasi due anni di lavoro, un secondo prototipo di robot che è stato testato in Portogallo e sembra migliorare significativamente le prestazioni del predecessore. "Il nostro robot", come ha sottolineato Rovira, coordinatore del progetto europeo – è passato da 20 misurazioni all'ora dei parametri del vigneto effettuate con il metodo tradizionale, a oltre tremila dati all'ora. Alla fine, il produttore vitivinicolo otterrà una mappa con i dati che gli indicherà quando attivare l'irrigazione, la data della raccolta delle uve, nonché la distribuzione delle piante più produttive nel vigneto".
Il nuovo prototipo ha migliorato la navigazione autonoma per una guida più precisa. Il veicolo può muoversi più velocemente e con maggiore sicurezza mantenendo la stessa capacità di raccolta dei dati nella vigna anche in modalità di navigazione notturna automatica. Quest’ultima consente al robot di generare anche mappe di notte, ampliando così la sua capacità di lavoro. Questa opzione è stata testata la scorsa estate durante le prove sul campo in un vigneto portoghese. Il nuovo robot utilizza inoltre batterie al litio invece del piombo, come il modello precedente, che sono più leggere e garantiscono energia per almeno una giornata lavorativa. Il prossimo passo sarà quello di confrontare le mappe dei dati con quelle ottenute con metodi manuali. (F.B.)
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