Il confronto a Fieragricola organizzato da Confagricoltura con Eni, FederUnacoma e l’Università di Padova ha fatto il punto della situazione del comparto, che è in fase di profonda trasformazione, complici gli obiettivi di sostenibilità e gli incentivi per l’innovazione.
“La tecnologia di oggi è la roadmap di quella del futuro – ha affermato il DG di Confagricoltura, Annamaria Barrile, aprendo i lavori – e su questo dobbiamo lavorare creando sinergie concrete per la crescita e la competitività del settore primario”.
“Ogni anno – ha detto Lorenzo Iuliano di FederUnacoma – si immatricolano oltre 18.000 nuovi trattori, ma quelli circolanti, circa un milione, non sono performanti rispetto agli obiettivi attuali. Abbiamo inoltre un contesto europeo che si sta muovendo verso combustibili alternativi di vario tipo, che stiamo esplorando per capire come sfruttarli al meglio rispetto alle esigenze sia di ‘neutralità tecnologica’, sia degli agricoltori”.
Alessandro Sabbini ha spiegato che Eni è impegnata da oltre dieci anni nella produzione di biocarburanti, in particolare in quella di HVO (olio vegetale idrotrattato).“Per quanto riguarda quest’ultimo, - ha detto - l’85% della nostra produzione è fatta di scarti e residui, quindi è ottenuta massimizzando il contributo di riduzione delle emissioni e il valore di sostenibilità che questi prodotti hanno. Siamo anche impegnati nella produzione di biometano, dove Enilive, società di Eni, ha target importanti”.
“Ci deve essere una giusta sinergia tra il trattore e l’azienda – ha affermato Francesco Marinello dell’Università di Padova – Abbiamo in Italia imprese molto diverse tra loro per estensione e caratteristiche produttive. La sinergia permette di sfruttare al meglio la tecnologia, andando a scegliere il trattore giusto per massimizzare produzione, efficienza e accoppiamento con gli attrezzi e le lavorazioni che dovranno andare incontro ai principi di sostenibilità e di economicità all’interno dell’azienda”.
Dai diversi interventi è emerso che ancora per lungo tempo le macchine agricole ed in particolare le trattrici saranno alimentate a gasolio, motivo per cui eventuali ulteriori aumenti del costo del carburante avrebbero effetti dirompenti nel settore. In alcuni settori produttivi (orto-florovivaistico, fungicolo, la zootecnica, la piscicoltura, e per alcune lavorazioni quali la trasformazione dei foraggi, l’irrigazione) incide sui costi totali di produzione tra il 15 ed il 20%. Motivo per cui è indispensabile, in attesa di reali alternative sulle motorizzazioni e sui carburanti, mantenere le attuali agevolazioni sul gasolio agricolo.