L’Italia si conferma, anche quest’anno, tra i Paesi più virtuosi, come rivela il ‘Cross country report 2021’ dell’Osservatorio Waste Watcher sullo spreco alimentare. Per Agrinsieme è un risultato importante, ma non bisogna abbassare la guardia. Lo ha ribadito oggi, nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera sugli interventi per contrastare lo spreco alimentare con specifico riguardo alla filiera ortofrutticola.
Occorre continuare ad impegnarsi sulla diminuzione degli sprechi perché la strada è ancora lunga e va accompagnata da un cambiamento di abitudini e costumi, e dalla consapevolezza del contributo fondamentale che possono dare le imprese agricole nella lotta allo spreco e nell’attuazione del Piano nazionale contro gli sprechi alimentari, di cui il nostro Paese si è dotato già da qualche anno.
Agrinsieme ha pure ricordato come la riduzione degli sprechi alimentari sia uno degli otto ambiziosi obiettivi della strategia ‘Farm to Fork’.
Ad avviso del coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, senza regredire sulla qualità - vanto della produzione italiana ed europea - gli standard di commercializzazione potrebbero essere attualizzati ripensando l’opportunità di alcune previsioni estetiche obsolete relative ai margini di tolleranza e ad alcuni difetti.
Per Agrinsieme occorre procedere di pari passo nell’affermazione di stili di vita e consumi alimentari più consapevoli e sani, in un’ottica antispreco ma anche di economia circolare. È giusto e doveroso non sprecare ma è altrettanto necessario recuperare. E va sottolineato come l’agricoltura, da sempre, non sprechi cibo, ma applichi i principi dell’economia circolare, riutilizzando gli scarti agricoli e le eccedenze - dovute ad avversità climatiche, attacchi biotici, per forme, dimensioni e peso non conformi agli standard qualitativi - come concimi organici, biomasse ecc.
Nella filiera ortofrutticola, per contenere gli sprechi e facilitare la gestione delle eccedenze sarebbe pure utile ampliare le occasioni di distribuzione gratuita a favore degli indigenti di prodotto ritirato dal mercato, ampliando la gamma delle specie ammesse all’intervento ed anche semplificando le procedure per la trasformazione industriale che consentirebbe di allungare la conservazione e facilitare le operazioni di utilizzo.
Agrinsieme, nel corso dell’audizione parlamentare ha sottolineato infine che lo strumento fondamentale per combattere gli sprechi alimentari è l’innovazione scientifica e tecnologica, che va accompagnata e sostenuta. Sono fondamentali le innovazioni su genetica, rivestimenti, imballaggi ad atmosfera modificata, buste protettive, per allungare la vita e la freschezza dei prodotti agricoli.