In Italia l’annata agraria 2024 per la canapa è stata forse la migliore dal 2019 (l’anno di punta dell’ultimo decennio). Il livello qualitativo dei materiali a base di canapa per alimenti, per fibra, per estrazione, sorpassa di almeno tre volte quello di tutti gli altri Paesi europei, grazie a un clima particolarmente favorevole e un’esperienza agricola delle nostre aziende molto avanzata rispetto all’estero. Ma le nostre imprese sono preoccupate, poiché, secondo l’art 18 del ddl Sicurezza in approvazione, tutto il raccolto stoccato verrà classificato come materiale stupefacente.
Diversi operatori esteri stanno già comprando dalle nostre aziende a un decimo del prezzo (da 9.000 a 900 euro), il materiale presente nei magazzini, facendo leva sul fatto che a breve quel prodotto verrà dichiarato illegale. Più del 70% delle oltre 3.000 aziende presenti nel settore canapa ha già deciso di non continuare, chiudendo la propria attività o spostandosi in Paesi vicini e ‘sicuri’ da un punto di vista legislativo.
In Germania il raccolto per fibra tessile ed edilizia è stato abbondante e di buona qualità. Gli operatori già guardano fiduciosi al 2025 per crescere, aiutati da una nuova regolamentazione che supporta l’intera filiera della canapa.
In Polonia, grazie a una legislazione chiara e in linea con le direttive della UE in materia di estrazioni di principi attivi dalla canapa, sono nati importanti laboratori di estrazione dalla canapa, che non soltanto soddisfano la richiesta europea, ma si stanno espandendo in mercati come Australia, Giappone e Nuova Zelanda.
In Lituania le aziende che coltivano canapa per prodotti alimentari hanno un’estensione media di circa 800 - 900 ettari e, grazie alla crescente richiesta del mercato, intendono espandere la linea produttiva con nuovi investimenti di diversi milioni di euro.
Noi imprenditori italiani chiediamo al governo di tutelare la produzione agricola nazionale. Come Confagricoltura abbiamo avuto diversi incontri con rappresentanti della Camera dei Deputati e del Senato, proponendo soluzioni per tutelare il lavoro delle imprese agricole del comparto modificando l’emendamento al ddl Sicurezza per escludere l’uso ricreativo della canapa sativa dall’applicazione della legge 242 che regolamenta la coltivazione della canapa in campo. La modifica dell’emendamento al ddl Sicurezza permetterebbe di salvaguardare l’annata agraria in corso, lo sviluppo futuro del settore con le sue diverse filiere (dalla cosmetica alla nutraceutica, al tessile e all’edilizia), garantendo allo stesso tempo le esigenze di pubblica sicurezza.
Speriamo in una celere risposta per fermare l’iter intrapreso dal governo e scongiurare il blocco dell’intero comparto, cresciuto del 200% in quattro anni e con un export che supera il 70%.
Jacopo Paolini
FNP Bioeconomia Confagricoltura