Il settore agricolo dona il 34% di surplus prodotto nell'intero comparto, con il 18% delle imprese che sceglie di valorizzare le proprie eccedenze alimentari salvandole dallo spreco con la pratica della donazione. Sono i primi dati emersi dall’indagine promossa da Fondazione Banco Alimentare e realizzata dal Food Sustainability Lab della School of Management del Politecnico di Milano, e da Fondazione per la Sussidiarietà.
La ricerca è stata presentata oggi a Roma in occasione del convegno annuale ‘The Reunion 2024’ -"Le eccedenze in agricoltura: una risorsa sociale, una sfida per il settore", organizzato da Fondazione Banco Alimentare, al quale è intervenuta Annamaria Barrile, direttore generale di Confagricoltura.
"In agricoltura sarebbe più giusto parlare non tanto di spreco quanto di eccedenze sul campo, che non dipendono da malagestione aziendale, ma piuttosto dall'impatto del clima avverso che in alcune zone d'Italia ha devastato le produzioni", ha esordito Barrile.
"L'agricoltore è generoso per natura. In Sicilia, con la siccità perdurante, quest'anno le arance hanno un calibro piccolo e sono in parte invendibili nella grande distribuzione. Abbiamo ricevuto molte richieste da parte dei nostri associati di poter veicolare il prodotto nelle strutture collegate al Banco alimentare".
Il direttore generale di Confagricoltura ha poi parlato di innovazione nel settore: “E’ la chiave di volta per individuare soluzioni che riducano le perdite in campo. L’Agricoltura 4.0 consente di migliorare la quantità e la qualità delle produzioni e, al contempo, preservare le risorse naturali”.
Oltre all’utilizzo di sistemi sempre più innovativi, come ha ricordato Barrile, è molto importante attivare partnership con associazioni del terzo settore per far incontrare domanda e offerta, oltre a progetti di sensibilizzazione, formazione ed educazione alimentare. “Per questo Confagricoltura ha siglato un protocollo con Banco alimentare che prevede una serie di azioni congiunte che vanno in questa direzione”.