Ogni anno il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, per evidenziare l’importanza dell’acqua e la necessità di preservarla e renderla accessibile a tutti. Il tema dell’edizione 2020 è dedicato al profondo legame tra acqua e cambiamento climatico ed è importante sottolineare che una buona gestione dell’acqua è fondamentale anche in quest’ottica.
La nostra civiltà fondata sull’uso plurimo dell’acqua (potabile, per l’irrigazione, la navigazione, l’industria, la produzione di energia idroelettrica, il turismo e la ricreazione) rischia ora di essere compromessa dai cambiamenti climatici. In tale quadro l’uso inefficiente dell’acqua non può che produrre un forte impatto sulle risorse necessarie per gli ecosistemi, per le persone, per le imprese.
L'inverno che ci siamo lasciati alle spalle – ricorda Confagricoltura - è stato il più caldo della storia in Europa ed in Italia il secondo più caldo subito dopo quello del 2006. Sempre per quanto concerne l'Italia, febbraio 2020 è stato il più caldo mai registrato, con temperature superiori alla norma soprattutto al Centro-Nord e sull'Arco Alpino ed una critica assenza di riserve nevose nelle aree appenniniche.
A ciò si sta aggiungendo anche l'effetto collaterale della pandemia da Covid-19, legato all’incremento dei consumi domestici di acqua, aumentati di oltre il 50% (fonte ENEA). La combinazione di queste condizioni rischia di portare l’Italia ad un precoce allarme siccità.
Confgricoltura sottolinea come l’agricoltura, consapevole del suo ruolo nell’utilizzo della risorsa idrica, si stia già impegnando attraverso l’adozione di modelli sostenibili di gestione, come ad esempio l’irrigazione di precisione; è importante rilanciare gli investimenti ed incentivare la circolarità di tutta la filiera, per fra fronte anche alle conclamate criticità del settore, tra cui una rete infrastrutturale vetusta e un tasso di dispersione elevato.
Proprio in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo ci si rende conto di quanto sia importante la produzione agricola ed agroalimentare italiana che si fonda sulla risorsa acqua: l’84% dell’agroalimentare italiano deriva dall’agricoltura irrigua.
E, nelle prospettive a breve e medio termine, in relazione alla crisi sanitaria mondiale, sarà sempre più importante aumentare la produttività dell'agricoltura italiana per far fronte ai fabbisogni del nostro Paese.
Davanti alle sfide che ci aspettano, come i cambiamenti climatici, occorre affrontare con lungimiranza e in modo strategico la gestione delle risorse idriche, mettendo in campo da una parte il bagaglio di conoscenze che abbiamo ma anche dando sempre più rilievo alla ricerca e all'innovazione, per vincere la sfida dell’uso razionale dell’acqua.