A luglio 2020 la Commissione ha disposto una riserva di 5,37 miliardi di euro per sostenere gli Stati membri ed i settori produttivi che subiranno conseguenze negative dalla Brexit ed a fine dicembre scorso è stata pubblicata la relativa proposta di utilizzo che prevede l'erogazione dei fondi in due fasi.
La maggior parte dell'importo (4,12 mld) sarà fornita nel 2021 con un pre-finanziamento calcolato sul valore del commercio delle merci e dei servizi effettuato nel triennio 2017 - 2019 e sulle implicazioni negative nel settore della pesca in ciascuno Stato membro (dal quale l’Italia risulta di fatto esclusa).
La seconda tranche addizionale (1,25 mld) sarà utilizzata nel 2024 come aggiustamento.
Le misure considerate per il finanziamento sono sinteticamente:
- assistere aziende e comunità locali toccate dal recesso;
- sostenere i settori economici più colpiti;
- sostenere aziende e comunità locali che dipendono dalla attività di pesca nelle acque del Regno Unito;
- favorire l’occupazione, anche attraverso il sostegno al lavoro ridotto, riqualificazione e formazione nei settori colpiti;
- assicurare il funzionamento dei controlli alle frontiere doganali, sanitari e fitosanitari, sulla sicurezza e la pesca così come la riscossione delle imposte indirette, inclusi nuovi personale ed infrastrutture;
- facilitare i regimi di certificazione e autorizzazione dei prodotti, agevolare il raggiungimento dei requisiti e facilitare l’etichettatura e l’apposizione di marchi come ad esempio quanto riguarda gli standard relativi alla salute, il benessere e l’ambiente così come agevolarne il mutuo riconoscimento;
- aumentare la comunicazione, l’informazione e la consapevolezza dei cittadini e delle imprese sui cambiamenti derivanti dal recesso per quanto riguarda i loro diritti ed i loro obblighi.
Infine la proposta della Commissione prevede anche che possono essere rimborsate le spese impiegate per investimenti dal primo luglio 2020.
Le più lette
Vedi tutte




