
Al compimento del quarto anno di applicazione del CETA le statistiche riferite ai primi cinque mesi del 2021 mostrano un’ottima ripresa delle esportazioni italiane totali verso il Canada rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (anno cruciale della pandemia Covid 19) ed una conferma dell’andamento in crescita dell’export agricolo ed agroalimentare seppure più contenuta rispetto a quella registrata nel 2020.
Il settore vitivinicolo nel suo insieme resta sostanzialmente stabile, con una leggera flessione del valore delle esportazioni degli spumanti ed una fortissima contrazione per gli sfusi (che però nel 2020 avevano avuto una crescita eccezionale). Il settore, comunque, continua a rappresentare il 36% del valore totale delle esportazioni italiane agroalimentari verso il Canada.
Proseguono le ottime performance per i formaggi.
Le esportazioni italiane di prosciutti, che dall’entrata in vigore del CETA al 2019 avevano registrato risultati positivi, nel 2020 hanno subìto gli effetti della pandemia Covid-19 con fortissime contrazioni che appaiono più limitate nei primi cinque mesi del 2021 anche se le esportazioni complessive permangono negative.
Le importazioni agroalimentari italiane dal Canada nel 2020 erano aumentate addirittura del 70% rispetto al 2019 trainate dai cereali e dalla soia e tra gennaio e maggio 2021 si mantengono in aumento, ma in termini decisamente più contenuti. Le voci principali di import restano i cereali, la soia ed ortaggi e legumi.
L’interscambio UE – Canada rilevato nel 2020 presenta un andamento in linea con quello riferito all’Italia. Infatti, le esportazioni europee complessivamente mostrano una notevole contrazione, mentre quelle di prodotti agricoli ed agroalimentari sono in crescita, andando, quindi, a rappresentare oltre il 17% di quelle totali. Il comparto vitivinicolo si conferma la prima voce in assoluto delle esportazioni totali agricole ed agroalimentari ed anche in questo caso si rileva un’ottima crescita delle vendite di formaggi.
Nelle importazioni europee si confermano in aumento i valori per la soia ed i cereali.
A settembre 2020, concluso il terzo anno di applicazione del CETA, la Commissione europea ne dava un giudizio senza dubbio positivo rilevando un incremento del 24% dell’export totale e confermando, quindi, l’andamento degli anni precedenti. Al compimento del quarto anno di applicazione i dati europei dimostrano un aumento generale del commercio tra UE e Canada nel 2020 rapportato al 2016 (l’anno precedente all’entrata in vigore dell’accordo) per i prodotti agricoli del 34,7% e del 15,3% in termini complessivi, nonostante le difficoltà determinate dalla pandemia.
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