
L'articolo è disponibile sull'ultimo numero di Mondo Agricolo online
di Gabriella Bechi
E’ stato pubblicato sul sito del ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste il bando OCM vino - misura promozione sui mercati dei Paesi terzi, che stanzia, a valere sull’esercizio finanziario comunitario 2023/2024, 98.027.878 euro, di cui 21.283.191,45 sui progetti nazionali.
La scadenza per la presentazione dei progetti di promozione nazionali è fissata al giorno 13 settembre 2023, mentre quella per i progetti regionali e multiregionali sarà indicata negli avvisi pubblicati dalle Regioni e dalle Province autonome. I progetti avranno durata dal 16 ottobre 2023 al 15 ottobre 2024.
Un risultato atteso da tempo dagli operatori del settore, preoccupati per le ormai sempre più vicine scadenze e ansiosi di poter iniziare quanto prima a lavorare sui programmi di promozione, per poter essere competitivi sul mercato durante il periodo maggiormente redditizio, quello natalizio.
Il bando recepisce i contenuti del decreto ministeriale n. 331843 sulle modalità attuative della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi dell’OCM Vino”, pubblicato il 26 giugno scorso dopo un lungo tira e molla tra le Regioni e il Masaf, a fronte anche dei 30 milioni di euro contestati dalla Commissione Ue, dei rilievi della Corte dei Conti e delle richieste della filiera, che nelle settimane precedenti aveva scritto una lettera agli uffici Masaf con i propri suggerimenti. Alleanza delle Cooperative Italiane-agroalimentare, Assoenologi, CIA - Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini sottolineavano l’importanza e la strategicità che la misura OCM Promozione nei mercati dei Paesi terzi riveste per le imprese operanti nel settore vitivinicolo, a maggior ragione in considerazione delle difficoltà connesse all’attuale congiuntura economica e geopolitica. Per tale motivo, ritenevano “assolutamente prioritario rispettare le tempistiche per permettere alle imprese vitivinicole italiane di avviare le attività promozionali a partire dalla data del prossimo 16 ottobre, requisito essenziale per non perdere terreno rispetto ai competitor europei.”
A tale proposito, è stata valutata molto positivamente la novità inserita nell’articolato che consente di ritenere ammissibili le spese effettuate dopo tale data, per i soggetti inseriti nella graduatoria definitiva, “anche prima della stipula del contratto”.
Apprezzata anche la possibilità di consolidamento degli sbocchi di mercato, facendo in modo che il conteggio degli anni parta dalla presente annualità della misura, cioè dalla campagna 2023/2024.
Importante, infine, la pubblicazione, da parte di AGEA, di un manuale dei controlli, utile per i beneficiari della misura affinché siano preventivamente informati in merito alle corrette modalità di rendicontazione delle proprie attività progettuali. Restano alcuni punti che, secondo la filiera, sono molto critici.
Il nuovo decreto introduce, infatti, alcuni vincoli per i soggetti collettivi in quanto tutti i partecipanti dovranno necessariamente programmare almeno un’azione per ciascun Paese o mercato anche se l’interesse del singolo è rivolto ad uno solo dei Paesi inseriti nel progetto di promozione. Altro elemento critico introdotto è il vincolo di presentazione di un solo progetto a valere sui fondi regionali, mentre con il decreto precedente a livello regionale era possibile presentare più progetti.
Il combinato disposto tra queste due novità ridurrà il numero di beneficiari dei progetti di promozione, soprattutto a discapito delle piccole e medie imprese, nonché delle tipologie di attività svolte e dei Paesi target. Nel testo finale infine sono stati fatti anche gli aggiustamenti richiesti dal Mef in merito alle fideiussioni, all’Iva e ai metodi di erogazione. Sono stati mantenuti i criteri valutativi soggettivi sulla pre-ammissibilità dei progetti.
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