Nel quadro degli obiettivi destinati ad avviare soggiorni di lunga durata sulla superficie lunare alla fine degli anni 30 di questo secolo, il governo giapponese sta per lanciare un progetto governativo volto a promuovere lo sviluppo di tecnologie per coltivare e fornire cibo al di fuori della terra. Il governo prevede un sistema per massimizzare l’utilizzo dei rifiuti organici sulla base lunare come materia prima e produrre alimenti altamente nutrienti in modo efficiente. La tecnologia dovrebbe aiutare il programma statunitense Artemis, a cui collabora anche il Giappone, a mandare uomini sulla Luna, rafforzando così la reputazione internazionale del Paese nipponico nelle risorse alimentari.
Il Ministero per l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca sta invitando gruppi di join venture a presentare le proprie candidature per la realizzazione del progetto che dovrebbe avere una durata di cinque anni e per il quale nel 2021 dovrebbe essere stanziato un budget massimo di 310 milioni di yen pari a circa 2,8 milioni di dollari.
Attualmente il cibo spaziale viene prodotto e lavorato sulla terra per poi essere portato nello spazio con costi di trasporto molto elevati. Di conseguenza l’obiettivo giapponese è creare un sistema di approvvigionamento alimentare in grado di garantire, in modo sostenibile, quasi tutti i nutrienti necessari, riutilizzando i rifiuti, ivi compresi quelli organici, anche nell’ambiente chiuso di una base lunare. In particolare ciò a cui punta il Giappone è una tecnologia produttiva altamente efficiente che possa consentire di produrre alimenti, come la carne coltivata in laboratorio – ottenuta da cellule prelevate da animali, come suini e mucche – ed alimenti altamente nutrienti e ad alto rendimento, come riso, semi di soia e altri prodotti.
La Japan Aerospace Exploration Agency prevede di stabilire una base sulla luna nella prima metà del 2030 e far trascorrere circa 500 giorni a quattro persone, tra il 2035 e il 2040; pertanto ritiene necessario affrontare le questioni alimentari prima di quella data.
Fonte: Taiki Asakawa, quotidiano tramite Agra press