Confagricoltura ha partecipato ieri - naturalmente via skype nel corretto rispetto delle norme - ad un incontro promosso dal Ministero degli affari esteri finalizzato a fissare gli indirizzi di una campagna di informazione e comunicazione volta ai Paesi esteri sul valore dei prodotti agricoli ed agroalimentari italiani da attuare in questo periodo critico per le nostre imprese.
Nel corso dell'incontro Confagricoltura ha ricordato di avere promosso da subito un'indagine conoscitiva relativa alle difficoltà riscontrate dalle imprese associate ed ha espresso apprezzamento per la similare iniziativa del MAECI.
Ha poi focalizzato i termini base dai quali partire per mettere a punto l'azione a sostegno delle imprese agricole, evidenziando che le limitazioni attuali condizionano negativamente:
le esportazioni;
l’attività degli agriturismo;
con la chiusura delle fiere e l’interruzione dei rapporti con i decisori di acquisto esteri, non solo i canali di esportazione consolidati, ma anche la possibilità di aprirne di nuovi.
Ma non bisogna assolutamente dimenticare tutte le altre tematiche e problematiche esistenti prima della scoperta in Italia del Covid-19 e non risolte, quali:
l’imposizione dei dazi addizionali da parte degli USA sulle importazioni di formaggi, salumi e liquori italiani;
l’apertura del negoziato tra UE ed UK avvenuta la settimana scorsa, poiché entro pochi mesi il Regno Unito diventerà un Paese terzo a tutti gli affetti;
i negoziati in corso tra UE e Paesi terzi, quali ad esempio quelli con l’Australia e con la Nuova Zelanda per i quali non devono essere ripetere gli errori fatti in merito al negoziato con il Mercosur, ovvero procedere con mancanza di trasparenza;
per l’appunto l’accordo tra la UE ed il Mercosur, chiuso ma non ancora attuato, che presenta diverse problematiche per le imprese del settore agroalimentare.
In conclusione la Confederazione ha sollecitato l’attuazione dell’impegno preso dai Ministri delle Politiche agricole e degli Affari esteri in merito alla ripresa del Tavolo agroalimentare, invitando a riunirlo al più presto – come strumento di dialogo a doppio senso tra istituzioni ed imprese, nonché scambio tra le imprese stesse della filiera agroalimentare – anche tramite gli strumenti informatici.